- Fra i numerosi pregi della versione cinematografica di Illusioni perdute girata da Xavier Giannolli c’è quello di aver ricordato l’attualità di Honoré de Balzac, un autore che per molti versi può essere considerato il primo grande scrittore dell’epoca moderna.
- Il film restituisce a pieno lo spirito del romanzo che – come nel resto de La commedia umana di Balzac – è quello della tumultuosa “società aperta”, del desiderio che si estende su ogni ambito della vita, della libertà e dell’incertezza e del rischio.
- Politicamente conservatore, Balzac conosceva fin troppo bene la rapacità del nascente mondo commerciale e borghese e per contrasto idealizzava, come in una sorta di pulsione metafisica, le esistenze inoperose dei nobili.
Fra i numerosi pregi della versione cinematografica di Illusioni perdute girata da Xavier Giannolli c’è quello di aver ricordato l’attualità di Honoré de Balzac, un autore che per molti versi può essere considerato il primo grande scrittore dell’epoca moderna. La Parigi in cui si muovono i personaggi del film è tutt’altro che polverosa: le carrozze si muovono frenetiche fra i teatri e le case dove si tengono feste a base di champagne, hashish, oppio e soprattutto sesso, il tutto finanziato



