Cultura

Le parole giuste per scrivere la morte al tempo del Covid

LaPresse
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Un viaggio tra i necrologi e nella vita di chi, in questi mesi, si è trovato a gestire i funerali e la sepoltura delle vittime della pandemia. I protocolli da rispettare e la difficoltà di accompagnare chi ha dovuto vivere il dolore “a distanza”

  • Carmelo Passalacqua è andato in pensione a gennaio, ma nei mesi a seguire ha continuato a stare al fianco dei suoi ex operatori. Degli eventi di marzo ricorda come abbiano rappresentato un trauma anche per loro.
  • Marilidia spiega che una richiesta che ricevono spesso è quella di poter vedere le salme, non solo per un ultimo saluto, ma anche per il riconoscimento: «hanno il terrore che non siano loro, ma purtroppo non possiamo aiutarli».
  • Altro problema di grande concretezza sono i riti diversi da quello cattolico: «Per una comunità così unita come quella ebraica il rituale di passaggio negato è una ferita».

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