La cappa nera su Corinto

Le radici profonde del femminicidio nella Corinto di Periàndro

Illustrazione di Doriano Strologo
Illustrazione di Doriano Strologo
  • Litigavano spesso. Urlavano, lui batteva i pugni e gridava «Io sono il padrone di Corinto, io sono Periàndro!  Te, Melissa, ti ho raccolto per la strada».
  • Spesso, fuori di sé, Periàndro la scaraventava a terra, e allora Melissa passava dalle urla ai singhiozzi. Lui si chinava e la consolava, come se la furia gli fosse del tutto passata.
  • Però quella sera il destino ha deciso diversamente. «Tutte le notti la stessa cosa. Mi addormento, e l’ultima cosa su cui i miei occhi si posano è il ritratto di Melissa … vedo i suoi occhi bianchi chinarsi su me ho l’impressione che il mio corpo diventi anch’esso di vapore».

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