- Era malata di lupus, Flannery O’ Connor, quando scriveva queste parole. Quando le diagnosticarono il lupus eritematoso cronico aveva venticinque anni. Secondo i medici, la sua aspettativa di vita era di appena un lustro.
- Quando si parla di lei e della sua scrittura è difficile scindere l’autrice dall’opera. Nella sua lingua c’è tutto il suo tempo, la cultura del sud rurale degli Stati Uniti in cui la scrittrice viveva e che alimentava la sua ispirazione.
- Malgrado la tragedia che incalza ogni giorno della sua vita, interiore e pubblica, la scrittrice è maestra d’ironia. I racconti e i romanzi restituiscono una realtà solo apparentemente semplice, ma nella sostanza malvagia e complessa.
«Aiutami a realizzare qualcosa, nel mio lavoro, che sia più che naturale-aiutami, con questo, ad amare e sopportare il mio lavoro. Se devo faticare per questo, caro Dio, lascia che sia al Tuo servizio. Mi piacerebbe essere santa in modo intelligente». Era malata di lupus, Flannery O’ Connor, quando scriveva queste parole. Il padre era morto della stessa malattia. Quando le diagnosticarono il lupus eritematoso cronico aveva venticinque anni. Secondo i medici, la sua aspettativa di vita era di ap



