Ci siamo. È l’ultima classifica dell’anno. Quella della settimana dei regali. Tra cui i libri (40 per cento), meno dell’abbigliamento (44 per cento) tra pigiami, calze e maglioni orrendi scelti dalle zie. E più dei giocattoli (39 per cento). Il libro rimane il consumo culturale preferito dagli italiani. E la classifica che lo rileva, come previsto, incorona La casa delle luci di Donato Carrisi. Da Longanesi. È il libro più acquistato nell’ultima settimana. Un exploit, con quasi 30mila copie.

Che libro è? È un thriller psicologico che lavora sull’emotività di chi legge, tendendo la suspense oltre i limiti del razionale. E i dialoghi tra i vivi e i morti. Da subito propone le regole d’ingaggio. «Regole del gioco degli omini di cera o gioco dei ceri o gioco dei c’eri (e non ci sei più).»

Donato Carrisi dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. Fa lo scrittore e il regista e lo sceneggiatore di serie televisive e per il cinema tratte dai suoi romanzi, bestseller internazionali tutti pubblicati da Longanesi. Ha vinto premi in Italia e all’estero come il Prix Polar e il Prix Livre de Poche in Francia e il Premio Bancarella in Italia. I suoi romanzi, tradotti in più di trenta lingue, hanno venduto milioni di copie.

Ipnosi e bambini

Qui, nella grande casa in cima alla collina, vive sempre sola una bambina, si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini.

Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c’è un amico immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Pietro Gerber accetta di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipnosi, non gli è sconosciuta. E, soprattutto, quella voce conosce l’ipnotista. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino. Perché a undici anni Pietro Gerber è morto. E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.

La top five

Al secondo posto la star delle ricette casalinghe e delle tovaglie a quadretti, Benedetta Rossi con Benvenuti in casa mia!, da Mondadori Electa. Con oltre 20mila copie. Al terzo posto, il saggio che ha avuto maggior fortuna quest’anno: Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo, Mondadori Strade blu.

È un libro dove il popolare giornalista racconta i crimini commessi dal Duce e che ci interroga sul perché dovremmo vergognarci del fascismo ripercorrendo un passato che ci piacerebbe dimenticare. Dalla morte dei principali oppositori di Mussolini, come Matteotti, Gramsci, Gobetti, alla conquista del potere tramite la violenza, l’affermazione del fascismo ha provocato centinaia di vittime, fino ad arrivare all’imposizione di una cappa di piombo, con il tribunale speciale, la polizia segreta, il confino, la tassa sul celibato, l’esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Mussolini il capobanda demolisce uno alla volta tutti i luoghi comuni sul fascismo, mostrando Benito Mussolini per ciò che era veramente: un uomo crudele che si è macchiato di crimini orribili in Libia, in Etiopia, in Spagna e in Italia, usando come cavie gli italiani per cure sbagliate contro la malaria, per vaccini letali e molto altro. Fino alla guerra.

Primo tra i fumetti, al quinto posto assoluto dietro un altro giallo, Caminito di De Giovanni, Einaudi, il reportage di Zerocalcare con No Sleep Till Shengal, da Bao, con quasi 20mila.

E poi Alberto Angela, Pif, Vespa, Recalcati e Paolo Giordano: gli autori preferiti di questo Natale. Mentre già aspettiamo i libri del nuovo anno. Il più atteso: il nuovo romanzo di Niccolò Ammaniti.

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