Dal nuovo thriller di Patricia Cornwell al romanzo vincitore dello Strega europeo all’analisi di Arena sul classismo a scuola. Ma quest’anno vanno ricordati anche il duro saggio di Omar El Akkad su Gaza e l’opera postuma con i pensieri privati di Joan Didion.
 

“L’inventario dei sogni” di Chimamanda Ngozi Adichie

Edito da Einaudi
Edito da Einaudi
Edito da Einaudi

(Einaudi)  – Nell’angosciante, ovattata paralisi del periodo pandemico, quattro donne quarantenni riflettono sul loro passato. Le storie di Chiamaka, Zikora, Omelogor e Kadiatou si muovono tra Nigeria, Usa e Guinea: con empatia, Adichie ripercorre relazioni e delusioni e ricerca di sé. Ma il cuore del romanzo è una rilettura narrativa della vicenda dell’accusa di stupro di Dominique Strauss-Kahn.

Consigliato da Maria Tornielli

“Taglio letale” di Patricia Cornwell

Edito da Mondadori
Edito da Mondadori
Edito da Mondadori

Thriller numero 29 della saga sulla anatomopatologa Kay Scarpetta, dà quel che promette: un serial killer, una scia di morti, autopsie descritte in gran dettaglio e molta enfasi su come la tecnologia influenza le indagini. Patricia Cornwell sfrutta un format ormai rodato, che funziona per gli amanti del genere. Ottima lettura per prepararsi all’uscita della serie tv su Prime, nel 2026.

Consigliato da Giulia Merlo

“Diario per John” di Joan Didion

Edito da Il Saggiatore
Edito da Il Saggiatore
Edito da Il Saggiatore

Diario per John, opera postuma di Joan Didion, ci sono i pensieri più privati della scrittrice. Quelli che l’autrice de L’anno del pensiero magico ha annotato dal 1999 fino al 2002 dopo le sue sedute da uno psichiatra. Un flusso di coscienza sul dolore e sulla morte. E soprattutto sulla paura di perdere ciò che c’è ancora da perdere. Un’opera intensa, su quella che più comunemente chiamiamo vita.

Consigliato da Enrica Riera

“Il giorno dell’ape” di Paul Murray

Edito da Einaudi
Edito da Einaudi
Edito da Einaudi

Il giorno dell’ape di Paul Murray (premio Strega europeo) è un romanzo corale che racconta il crollo di una famiglia irlandese dopo la crisi economica. Murray intreccia, spesso con ironia, vicende private e contesto sociale, mostrando come certi traumi attraversino le generazioni. È la storia di una famiglia, ma anche lo specchio della contemporaneità.

Consigliato da Daniele Erler

“Utterly Lazy and Inattentive” di Martin Parr e Wendy Jones

Edito da Particular Books
Edito da Particular Books
Edito da Particular Books

Il regalo di Natale che mi sono fatta: l’ultimo libro di Martin Parr, per esorcizzare la sua morte di inizio dicembre. A scuola di lui dissero che era «pigro e disattento». Ha contraddetto tutti diventando un grande fotografo. E poi di nuovo, è uscito dalle righe: chi può dire che fosse un fotografo e non un antropologo o umorista, capace di farci ridere dei disastri collettivi?

Consigliato da Francesca De Benedetti

“Dipende dalla classe” di Michele Arena

Edito da Il Margine
Edito da Il Margine
Edito da Il Margine

Il cavo. Quel cavo che ci tira indietro per tutta la vita. Una forza frenante la cui intensità è stabilita da fattori come: luogo di nascita, livello d’istruzione dei genitori, reddito familiare, etc. Altro che merito, altro che talento. I nostri destini sono già scritti in partenza. Dipende dalla classe è un libro impietoso, necessario. Sulle conseguenze dell’essere poveri in una società che cristallizza le disuguaglianze. A partire dalla scuola.

Consigliato da Danilo Fastelli

“Kolkhoze” di Emmanuel Carrère

Edito da POL Éditeur
Edito da POL Éditeur
Edito da POL Éditeur

Emmanuel Carrère deve fare pace con sua madre. L’ha fatta dopo Vita come un romanzo russo, che tanto l’ha scossa, nei suoi ultimi anni di vita, ma il racconto della storia della sua famiglia che propone nel suo ultimo libro scioglie i nodi che sono rimasti da far venire al pettine. Come sempre, lo scrittore francese dà il meglio su quel che vive sulla sua pelle.

Consigliato da Lisa Di Giuseppe

“Gli antropologi” di Ayşegül Savaş

Edito da Feltrinelli
Edito da Feltrinelli
Edito da Feltrinelli

Non servono troppi orpelli letterali per descrivere il senso di precarietà esistenziale dei giovani. Asya e Manu scappano dalle loro origini per rifugiarsi sotto un tetto di cemento chiamato città. L’amore è un incaglio e il cosmopolitismo una crisi identitaria. A salvare i due giovani sono i piccoli riti quotidiani in una qualsiasi cattedrale urbana.

Consigliato da Simone Libutti

“La bugia dell’orchidea” di Donato Carrisi

Edito da Longanesi
Edito da Longanesi
Edito da Longanesi

Alcuni libri incutono paura. Questo vale anche per La bugia dell’orchidea. Donato Carrisi torna con un thriller raffinato. Tra le mura di un casale rosso si consuma la fine della “famiglia perfetta”, ma la verità evidente è solo un’illusione ottica. L’autore manipola i piani della realtà e le maschere della scrittura, trascinando il lettore in un abisso di segreti dove nulla è come appare.

Consigliato da Chiara Ascani

“Non sapendo fare a maglia” di Lodovico Festa

Edito da Liberilibri
Edito da Liberilibri
Edito da Liberilibri

Diario di un lettore compulsivo, 555 citazioni da letture colte, scusa per affrontare idee correnti e fuori corso, e comporre l’alfabeto culturale e politico di un riformista milanese, ex comunista, già autore di strepitosi gialli sul Pci. Oggi ha chiuso con la vita operosa, si dedica a quella meditativa. Non sapendo fare a maglia, per fortuna nostra.

Consigliato da Daniela Preziosi

“Malbianco” di Mario Desiati

Edito da Einaudi
Edito da Einaudi
Edito da Einaudi

Sulla copertina di Malbianco ci sono un albero, un asino e la neve. Difficile sintetizzare una storia in tre elementi, eppure l’essenza del libro è già là. Le radici familiari, che affondano nei segreti, gli animali che diventano simboli della memoria, il bianco che avvolge, silenzia e dimentica. L’ultimo romanzo di Desiati è la ricostruzione pezzo per pezzo del dolore più profondo, quello ereditato dalla famiglia.

Consigliato da Alice Valeria Oliveri

“Un giorno tutti diranno di essere stati contro” di Omar El Akkad

Omar El Akkad ha scritto il libro dell’anno, c’è poco da dire. Chi lo leggerà in futuro non avrà soltanto una forte testimonianze degli orrori del genocidio di Gaza ma anche uno sguardo attento che denuncia l’ipocrisia occidentale. A partire dalla sua storia personale, El Akkad squarcia il velo di Maya e mette a nudo l’islamofobia sistemica di governanti e istituzioni.

Consigliato da Youssef Hassan Holgado

“Mi sento abbandonato” di CLAUDIO MARTELLI e FRANCESCO DE LEO

Edito da Solferino
Edito da Solferino
Edito da Solferino

Un politico che fu della linea della trattativa contro quella della fermezza di Dc e Pci, un giornalista che pubblica i diari di Fanfani, rimette insieme testimonianze, rilegge le lettere del sequestrato, scoprendo nuove indicazioni. Moro doveva morire? Per forza? Perché? Dopo mezzo secolo, la domanda è ancora lecita. Non per dietrologia, per politica.

Consigliato da Daniela Preziosi

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