- La cifra di Muccino è scavare nell’animo dei personaggi. Lo ha fatto anche in questa serie in cui c’è tutto, un cast corale, colpe dei genitori che ricadono sui figli, inettitudine, segreti inconfessabili, droga e crimine.
- «Lo scontro verbale non fa bene a nessuno. In questi anni siamo stati disarcionati dalla capacità di verbalizzare le emozioni attraverso l’uso maldestro dei social».
- «Coi social si finisce a fare la guerra a persone che non hanno un volto. Siamo a un punto molto tragico della storia dell’uomo, non è mai successo prima».
Fare le quattro di mattina per vedere tutti gli otto episodi di una serie. È successo con la seconda stagione di A casa tutti bene di Gabriele Muccino su Sky e in streaming su Now – dove l’ho vista io – senza riuscire a fermarmi. La frase mantra del regista è: «Il ritmo che do alle scene viene dalla mia necessità freudiana di non annoiare. Io lo spettatore lo metto su un treno che va più veloce della sua capacità di annoiarsi». E se questo è un treno, è un Tgv che porta dritto alla meta senza f



