Cultura

Nel processo va in scena il dramma dell’umano

Il saggio di Lo Giudice parte dalla consapevolezza che il giudizio giuridico è in equilibrio fra oggettivo e soggettivo. Il fascino di un procedimento che è incerto e fallibile in quanto incarna il senso della nostra costitutiva finitezza

In un saggio dal titolo Torniamo al giudizio, pubblicato sulla Rivista di diritto processuale civile nel 1949, Francesco Carnelutti descriveva il processo come un’azione drammatica in cui si contrappongono chi giudica e chi è giudicato. «Due uomini. Questo è il problema. Due fratelli. Questa è la soluzione», commentava Carnelutti, introducendo una riflessione sulla condizione umana che oltrepassa i confini dell’ aula di un tribunale. Da questo scritto prende le mosse Alessio Lo Giudice nel su

Per continuare a leggere questo articolo