Mufasa, il Re Leone, live-action generato al computer, farà terra bruciata. L’archeologia dei cinepanettoni si aggrappa ai malinconici sopravvissuti, ai Siani-e-Pieraccioni, ai De Sica-e-Lillo. Le piattaforme rigurgitano di evergreen natalizi da ripassare senza esborsi molesti, dal divano domestico. Le attempatelle madame dei quartieri buoni convoleranno a giusti singhiozzi con la tribù sartoriale di Ferzan Özpetek. Proviamo insieme a salvare da una sorte di nicchia un film sommesso e perfetto di Stéphane Brizé
C’era una volta la battaglia di Natale. Quella del cinema, dico. È antiquariato, come quel lessico militarista di vincitori e vinti, morti e feriti. La roba sostanziosa non si butta più nella mischia, si tiene in serbo per l’anno nuovo. Perché salire sul ring contro il peso massimo di casa Disney? Mufasa, il Re Leone, live-action generato al computer, farà terra bruciata. Non sembra animazione, è l’avatar del nostro gatto di casa. L’archeologia dei cinepanettoni si aggrappa ai malinconici sopr



