COSE DA MASCHI – LA NEWSLETTER DI DOMANI

Disabile e oltre i binarismi di genere, Giacomo Leopardi è un classico inclusivo

A. Ferrazzi,\\u00A0Ritratto di Giacomo Leopardi Foto Wikimedia
A. Ferrazzi, Ritratto di Giacomo Leopardi Foto Wikimedia
  • Un pamphlet di Franco Buffoni (Silvia è un anagramma, 2020, ora ripreso nell’imminente Vite negate, 2021) affermava che Giacomo Leopardi fu, in vita, omosessuale e innamorato di Ranieri.
  • È un peccato però appiattire la questione della sessualità di Leopardi – così come di chiunque altro – su uno schema binario: affermare che Leopardi fu omosessuale e innamorato di Ranieri è altrettanto semplicistico che dire che fu eterosessuale e innamorato di Silvia.
  • Quello che Leopardi ha scritto e vissuto consente di trascendere i limiti del binarismo di genere e di ripensare le categorie di amore e di corpo. Non mi sembra poco.

Nel suo meraviglioso epistolario Giacomo Leopardi dà e riceve una gran quantità di baci. Bacia le mani della madre, i fratelli, i bambini, gli amici (maschi). I baci si moltiplicano per il bell’Antonio Ranieri, l’amico con il quale condivise gli ultimi sette anni di vita: «Ranieri mio. Ti sospiro sempre come il Messia. S’io possa abbandonarti, tu lo sai bene. Ti mando mille baci». Oltre i binarismi Un pamphlet di Franco Buffoni (Silvia è un anagramma, 2020, ora ripreso nell’imminente Vite n

Per continuare a leggere questo articolo