- Andrea è tra i nomi più diffusi del mondo, ma c’è un grande spartiacque: in certe lingue è considerato un nome maschile, in altre femminile.
- La fluidità di questo nome anfibio si riverbera in realtà nella sua storia etimologica, che lega insieme i concetti di virtù e di maschilità.
- Spulciando dizionari e icone di genere, da Omero a Lara Croft, mi pare che in Andrea si sintetizzi un’irriducibile lotta delle categorie, tra coraggio e virtù, tra maschile e femminile, sempre più complesse di come le si vuole definire.
Premessa necessaria prima di iniziare questo tour de force linguistico ed etimologico intorno al nome Andrea, ai concetti di andreia e di virtù: ho molti amici/che di nome Andrea, non ho niente contro gli/le Andrea che si sentiranno chiamati in causa, anzi grazie a loro (o per colpa loro) sono sorte le elucubrazioni esposte qui di seguito. Nomi normativi Capita infatti che qualche tempo fa un mio collega, maschio, sia stato apostrofato all’inizio di una mail in lingua tedesca “Gentile Signo



