Il nostro tempo non è più capace di miti, nemmeno quando li recupera dal passato per rispolverarne la forza magnetica
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani e in edicola
Nel 1838, la città tedesca di Wisborg è tormentata da un’epidemia letale, che uccide in poco tempo tra orribili e sfiguranti dolori. Gli stupefacenti progressi delle scienze naturali sono annichiliti da una sconsolata impotenza: non c’è modo di comprendere l’origine del male, né quindi di prenderne le misure. L’umanità sprofonda in terrori atavici e primitivi, che ne ridestano tutte le inclinazioni per il pensiero magico e i suoi parafernali di ritualismi e superstizione. Questo è l’inizio del f



