In questa chiesa la maggior parte dei cardinali ha celebrato una messa negli ultimi giorni. Si tratta di chiese diaconali o parrocchie, tutte dentro la Capitale. Il titolo viene assegnato dal pontefice che crea il cardinale
Nel 2024, quando nel suo ultimo concistoro papa Francesco ha creato 21 nuovi cardinali (di cui venti elettori e un non elettore), il pontefice ha fatto anche un’altra cosa. Ha istituito anche nove nuovi titoli cardinalizi.
Cosa sono
I titoli cardinalizi sono chiese della diocesi di Roma o delle sedi suburbicarie (ovvero le diocesi laziali fuori Roma, ma suffraganee alla diocesi di Roma) che vengono assegnati come onorifico ai porporati nel momento della nomina.
Il loro nome varia a seconda degli “ordini” in cui è diviso il collegio cardinalizio: esistono infatti i cardinali vescovi, a cui è assegnata una delle sette sedi suburbicarie (quella di Ostia è sempre del decano del collegio, in questo momento il 91enne cardinale Giovanni Battista Re). I cardinali presbiteri hanno quelli che si chiamano propriamente “titoli” e i cardinali diaconi le “diaconie”.
I titoli hanno un significato per lo più simbolico: indicano il legame che esiste tra i cardinali e il papa, che è appunto il vescovo della città di Roma. Alcuni titoli o diaconie hanno una storia antichissima. Altri, come si è detto all’inizio, sono stati invece creati molto recentemente.
Quando i cardinali si trovano a Roma è comune che vadano a celebrare messa nella loro sede titolare: domenica 4 maggio non lo hanno fatto tutti (si era ancora nei novendiali, i giorni di lutto per papa Bergoglio e i cardinali nel pomeriggio erano attesi per la celebrazione in San Pietro).
Diversi però hanno comunque scelto di andare nelle loro chiese: il cardinale Joseph Tobin, arcivescovo di Newark, è andato in metropolitana a Santa Maria delle Grazie, dove c’era la prima comunione dei bambini della parrocchia.
Il cardinale Jean Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia e presidente della conferenza episcopale francese, ha detto messa tra i flash dei fotografi nella chiesa di Santa Maria ai Monti. Mentre a margine della sua celebrazione alla chiesa di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, l’arcivescovo di New York Timothy Dolan, per cui Donald Trump aveva mostrato apprezzamento nei giorni scorsi, ha definito una «brutta figura» l’immagine generata dall’Ia del presidente americano vestito da papa.
Nella mappa, in rosso sono indicati i cardinali elettori del nuovo papa, con la rispettiva chiesa titolare. In blu, invece, i cardinali non elettori. In verde, il titolo del cardinale Angelo Becciu, formalmente elettore ma fuori dal Conclave in attesa che si risolvano le sue vicende giudiziarie. Le icone con il simbolo della croce sono le sette sedi suburbicarie. L’unico elettore che regge una sede suburbicaria è il cardinale Prevost, con quella di Abano. La sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto è retta dal cardinale Re, che regge anche quella di Ostia.
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