24 maggio 2021

Per gli ottant’anni di Bob Dylan crediamo a tutte le storie raccontate su di lui

FILE - Musician Bob Dylan performs with The Band at the Forum in Los Angeles on Feb. 15, 1974. Transcripts of lost 1971 Dylan interviews with the late American blues artist Tony Glover and letters the two exchanged reveal that Dylan changed his name from Robert Zimmerman because he worried about anti-Semitism, and that he wrote \\\"Lay Lady Lay\\\" for actress Barbra Streisand. The items are among a trove of Dylan archives being auctioned in November 2020 by Boston-based R.R. Auction. (AP Photo/Jeff Robbins, File)
FILE - Musician Bob Dylan performs with The Band at the Forum in Los Angeles on Feb. 15, 1974. Transcripts of lost 1971 Dylan interviews with the late American blues artist Tony Glover and letters the two exchanged reveal that Dylan changed his name from Robert Zimmerman because he worried about anti-Semitism, and that he wrote "Lay Lady Lay" for actress Barbra Streisand. The items are among a trove of Dylan archives being auctioned in November 2020 by Boston-based R.R. Auction. (AP Photo/Jeff Robbins, File)
  • Festeggiando gli ottant’anni di Bob Dylan andrebbe tirata in ballo l’enantiosemia, quella caratteristica di una parola di avere due significati opposti, e soprattutto l’esempio più affascinante di enantiosemia: “storia”.
  • Direttamente dalla sua bocca e dalla bocca di gran parte della popolazione mondiale, dai primi anni Sessanta a oggi, sono uscite milioni di storie sulla vita e sull’opera di Dylan. Racconti veridici e menzogne palesi.
  • Per il suo ultimo compleanno ho voluto raccogliere una serie di queste storie, tutte verità rigorosamente accreditate e testimoniate ma non per questo realmente accadute. Di Dylan bisogna sapere tutto e credere a tutto.

Forse soltanto quella sera si chiamò Robert Allen Zimmerman. Erano le 21:05 del 24 maggio del 1941 quando nacque. Più precisamente: all’ospedale di Saint Mary di Duluth, nello stato del Minnesota, sulla scogliera della riva occidentale del lago Superiore. Sei anni dopo la sua famiglia si trasferì a Hibbing, una città mineraria, al 2425 della Seventh Avenue. La comunità ebraica lì è talmente piccola che non c’è neanche un rabbino. Il primo concerto, dopo un’applaudita esibizione in onore della n

Per continuare a leggere questo articolo