Carə ləi,

come si coltivano le amicizie a 30 anni? Ogni quanto bisogna dare il concime, quando bisogna potare, chi gli dà l’acqua quando andiamo in ferie, e soprattutto, quanto è grande il vaso che abbiamo a disposizione? Ho 30 anni e vivo a Milano (in una casa con molte piante, sì). Quando avevo 25 anni la metà dei miei amici storici vivevano in diverse città in giro per l’Italia e l’Europa, mentre ora sono tutti tornati nella nostra città di provincia, ci stanno trovando casa e ci fanno figli. Io invece non ho intenzione di tornarci.

Quando avevamo 25 anni e chissà come riuscivamo a trovare del tempo libero nonostante i primi impegni di lavoro ci organizzavamo spesso per vederci (nella nostra città di provincia o in giro per il mondo), ora invece né io né loro prendiamo l’iniziativa, ci scriviamo poco, non ci telefoniamo mai e ci vediamo solo sotto Natale e se per caso decido di attaccare a un weekend un giorno di lavoro da remoto da casa dei miei (più di un giorno è improponibile).

Tra cinque anni sarò ancora amica con queste persone? Sono una pessima amica perché non “torno” più spesso? Intanto qui a Milano io e il mio ragazzo frequentiamo solo i colleghi (cercando di non farlo troppo, altrimenti si parla sempre di lavoro) e un’altra coppia. Tutto funziona, ma se questa coppia andrà a vivere a Bologna o a Parigi che faremo? Dovrei rinunciare agli amici di una volta e cercarne di nuovi nella città in cui vivo?

Grazie,

socialmenteconfusa91

Cara Socialmenteconfusa91,

Ti dirò una cosa forse brutta che ripeto spesso anche a me stessa più o meno con lo stesso intento, cioè razionalizzare il fatto che gli amici hanno un ruolo sempre più marginale nella mia vita: credo che, come i capelli troppo lunghi e le gonne troppo corte, anche certe amicizie – travolgenti, fraterne, quotidiane – appartengano un po’ a una fase specifica della propria crescita. Non che sia necessariamente giusto così, ma se osservo gli adulti – o almeno quelli più adulti di me – mi sembra che quel tipo di costanza, in un rapporto che non sia di sangue o di convivenza, richieda una grandissima forza di volontà, un lavoro part time o quantomeno una discreta familiarità con i fogli di Excel.

In questo senso non sono la persona giusta per darti consigli perché credo di essere una pessima amica. Sono discontinua, non telefono mai a nessuno, e negli anni ho lasciato scivolare nell’oblio persone con cui avevo condiviso alcuni dei momenti più belli della mia vita. Mi dispiace? Certo. Potevo impegnarmi di più? Sicuramente. Tuttavia ho sempre l’impressione che il mio tempo e il mio cuore siano alla capacità massima, saturi. Di quanti amici ha davvero bisogno una persona? Quanto spazio di qualità si può dedicare agli altri? Per quanto mi riguarda non molti e non molto, ma credo che tutto dipenda da che tipo sei e da che tipi sono loro.

Per tornare alla metafora botanica, è come per le piante. C’è il basilico che ha bisogno di essere annaffiato tutti i giorni e c’è la zamioculcas, che al ritorno dalle vacanze, dopo 3 settimane senza acqua, ha gettato 4 rami nuovi. Io mi sono un po’ rassegnata a questa cosa qui. So che ci sono amiche che ritrovo dopo mesi di nulla e sembra che non sia passato neanche un giorno, altre di cui fatico a ricordarmi il cognome.

Alcuni amici nuovi sorpassano quelli vecchi, non fosse altro che per ragioni logistiche e di contingenza geografica. Non è né un bene né un male, si fa quel che si può.

Dall’altra parte ho un fidanzato che ogni settimana ha un giro di telefonate che neanche Di Caprio in The Wolf of Wall Street e, anche se insinuo sempre che nel suo gruppo ci sia una dinamica vagamente morbosa e che se potessero fare sesso fra di loro forse lo farebbero, in realtà li ammiro molto e invidio questa loro capacità di non perdere colpi e di restare vicini, ovunque si trovino nel mondo. Temo che per non perdersi, alla lunga, questo in realtà sia l’unico modo. Quindi forse, più che chiederti se fra 5 anni sarete ancora amici, la vera domanda è: fra 5 anni vorrai ancora essere amica loro? Se la risposta è sì apri un Excel della tua settimana, segna in rosso un quarto d’ora libero e alza il telefono.

Giulia

Cara Giulia,

Per tutta la vita ho dato per scontato che avrei avuto dei figli, e onestamente, quando penso davvero al mio futuro con mio marito, non posso immaginare di non averne e di non crescere una famiglia. Ho finalmente raggiunto un equilibrio per cui avere un bambino sarebbe concretamente fattibile. Ho appena sposato l’uomo che amo e stiamo insieme da otto anni. Anche lui vuole dei figli, e so che sarà un ottimo padre. Abbiamo entrambi un lavoro stabile e ben pagato e di recente abbiamo acquistato la nostra prima casa. Ho appena compiuto 30 anni, e so che ho ancora tempo, ma vorrei avere un figlio prima dei 35. Non ho davvero più scuse. Non ci sono altre pietre miliari della vita che devo raggiungere prima di avere un bambino, ma ora che sarebbe arrivato il momento sono terrorizzata.

F.

Cara F.,

Quando si prendono i funghi allucinogeni, l’unica raccomandazione è di non farlo se non si è tranquilli al cento per cento, perché la paura può innescare brutte reazioni e visioni disturbanti. Credo che per fare i figli valga la stessa regola: se non sei convinta lascia perdere, almeno per il momento. Il fatto che la tua vita sia apparecchiata per bene non significa nulla, se non che hai la fortuna di poterti godere questo momento e i tuoi successi. Prenditi un attimo, tra i 30 e i 35 mi risulta che ci siano 5 anni. D’altro canto sospetto che fare figli sia in qualche misura sempre terrificante – soprattutto con emergenze sanitarie in corso e foreste che bruciano in tutto il mondo – e che se uno si mette lì a fare i conti le ragioni per non farli siano sempre più di quelle per farli. Procreare, dal mio punto di vista di persona senza figli che pensa di volerne un giorno, ha molto a che fare con l’incoscienza. Ma forse ora che hai raggiunto questa perfezione hai paura di incrinarla, e l’incoscienza non rientra nel quadro. Non fissarti troppo, ritrova un po’ di leggerezza e ricordati che tutto passa, anche i brutti trip da funghi.

Ogni domenica

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