Era da un bel po’ di tempo che la classifica dei libri di GfK (che compendia librerie, piattaforme e grande distribuzione) e quella di Amazon (la piattaforma più importante) non coincidessero nelle prime posizioni. Si sa, i lettori fanno scelte diverse. Secondo il canale di acquisto. Comprano i manga, i romanzi rosa e Fabio Volo sulle piattaforme e Wittgenstein, Roland Barthes e l’alta saggistica nelle librerie indipendenti. Il raccordo avviene grazie a tre new entry, nei primi tre posti della classifica, di cui due in particolare hanno beneficiato del preorder (si può acquistare il libro in anticipo sull’uscita) sulla piattaforma.

Primo in entrambi i rilevamenti è infatti il libro di Stefania Andreoli Perfetti o Felici, Bur Rizzoli. Il tema è diventare adulti in un’epoca di smarrimento, studiando la condizione di vita dei giovani adulti. Quelli non considerati dalla politica, ignorati a lungo dai mezzi di comunicazione, estromessi dal carrello dei consumi, ridicolizzati dal mercato del lavoro, ostaggi della famiglia d’origine. Quelli di cui non s’interessa nessuno. Mentre i più anziani non cessano di detenere il potere nel mondo del lavoro, in politica, nell’ambito dell’informazione.  E, per dire, della distruzione dell’ambiente.

Stefania Andreoli è una psicoterapeuta che lavora con gli adolescenti, le famiglie, la scuola. Il suo libro precedente, Lo faccio per me, dedicato al disorientamento di genitori e figli, era andato bene. Questo benissimo. Intanto va detto che /lastefiandreoli/, questo il nome molto friendly del suo account, ha 282mila seguaci su Ista. E sta a radio DJ con Cattelan. E ascolta. Soprattutto ascolta questi ragazzi disorientati che faticano a trovare il proprio posto nel mondo. Li ascolta nella “stanza delle parole”. Il suo studio. E se migliaia di persone desiderano di converso ascoltarla, è perché dice esattamente quello che serve che venga detto.

E dice cose come: «Se riteniamo di dover essere solo perfetti, nessuno potrà mai diventare niente. Niente di vero, niente di realistico, niente di tridimensionale, niente di spontaneo, niente di interessante, niente di affabulante, niente di felice. Niente di soggettivo, niente di unico. Niente di sano.» 

Come fosse un libro social, accogliente e corale, Andreoli cuce le storie di chi si rivolge a lei ogni giorno. Ed è sempre la stessa storia. Il loro male di vivere. Se negli ultimi decenni l’identità adulta è stata principalmente fondata sul lavoro e sulla possibilità di costruire un proprio ruolo sociale e professionale, oggi quel modello appare in crisi e non più in grado di offrire certezze. Potrebbero essere proprio i giovani adulti, e i loro modelli di figli del loro tempo, a indicare la soluzione capace di aiutare tutti a essere più in ascolto di se stessi e degli altri e, finalmente, anche più felici? Non saprei.

Guia Soncini fa la spiritosa: questi sono rincoglioniti, hanno paura di tornare da soli a casa da scuola e dei brutti voti sul libretto. Li aveva già ritratti Michele Serra ne Gli Sdraiati, Feltrinelli. Raccontando l’estraneità, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il formicolare di un’ostilità tra loro e noi che nessuna saggezza riesce a placare. Certo Guia ammette di rosicare per le vendite, alte, di Stefania.

E la sua editrice Federica Magro, che dirige la Bur, chiosa: «Stefania Andreoli dà fastidio perché è bella, brava e intelligente, qualità che tutte insieme a una donna non sono perdonabili.» Soprattutto se vende così tanti libri da essere prima in classifica.

Al secondo posto Innamorati pazzi, Newton Compton, della regina del rosa, un’architetta di Modena, che nascosta dal nome di Felicia Kingsley racconta le nuove avventure d’amore della coppia più litigiosa e appassionata degli Hampton. Al terzo il gran finale, esilarante e apocalittico di Capolinea Malaussène di Danierl Pennac, Feltrinelli, che chiude la serie dei Malaussène: sette romanzi, oltre 5 milioni di copie vendute, più di 400 edizioni. Della famiglia più amata di Parigi. E del loro capostipite, Benjamin, di professione capro espiatorio.

Da rilievo e da notare il secondo posto su Amazon di Come d’aria il primo romanzo di Ada d’Adamo, pubblicato da Elliot ed entrato nella dozzina del Premio Strega due giorni prima della sua morte.

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