Il romanzo queer di Chiara Valerio

Quando il mito del vampiro supera le distinzioni cartesiane tra bestie e persone

  • Così per sempre di Chiara Valerio, oltre a essere il più sfacciato e riuscito tentativo di tornare al romanzo tradizionale di tutto il postmodernismo italiano, è anche un attacco frontale, gentile e spietato, alle tradizioni che informano l’Italia e la sua cultura, anche romanzesca. È un romanzo queer, ma non perché racconti una vicenda di gente queer.

  • Valerio usa il proteiforme mito del vampiro per spiegare cosa significhi essere un’intellettuale che guarda al futuro dalle capitali del passato e del passatismo. Ci invita a immaginarci senza fine nell’età dell’apocalisse permanente, ci sottrae l’alibi di una distinzione tra scienze e lettere, ci mostra che l’umanesimo è tutto ancora da farsi.

  • Sfuma i confini tra le cose, superando le distinzioni cartesiane tra bestie e persone, organico e inorganico, eternità e immortalità. Ci rivela che non è macabro, in fondo, sentirci meno estranei a noi stessi quando ci riteniamo morti.

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