Il più atteso dei cinque titoli italiani in concorso a Venezia non è il capolavoro che poteva essere. Il Burroughs di Cronenberg resta lontano, c’era da essere più visionari. Ma la musica è supercool
Luca Guadagnino, più William S. Burroughs, più un Daniel Craig che seppellisce l’icona James Bond, più una produzione megagalattica (The Apartment del gruppo Fremantle, Guadagnino co-firma con Lorenzo Mieli) che ha ricostruito un intero quartiere di Mexico City anni Cinquanta a Cinecittà: la somma dei quattro fattori autorizza ad attendersi il capolavoro. Duole guastare la suspense anzitempo, ma Queer, il più spasmodicamente atteso dei cinque titoli italiani in concorso a Venezia 81, un capolavo



