Mamma-zia cool

In televisione ballava e cantava la versione bionda di mia madre

Foto AGF
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  • Quell’ombelico io lo conosco. Il fatto è che di Raffaella Carrà ho sempre pensato che assomigliasse tantissimo a mia madre. O meglio ho sempre pensato che fosse la versione bionda di mia mamma.

  • Del resto i dati anagrafici combaciavano: entrambe nate in Romagna nello stesso anno, il 1943. E pure quelli biometrici. E ancora: entrambe cresciute da due donne e senza padre.

  • Con la sorella mancata ha mantenuto comunque nella diversità una sorta di legame invisibile e segreto. Oltre a una propensione verso il lavoro, perfezionista e stakanovista, le ha accomunate una certa attitudine caratteriale: la tempra, il coraggio, il desiderio di libertà.

Quell’ombelico io lo conosco. Mi è sempre sembrato così familiare, da avere addirittura covato l’assurda illusione di averci vissuto dietro dei bei giorni sereni, i primissimi, al buio. Il fatto è che di Raffaella Carrà ho sempre pensato, sin da quando la vedevo da piccolissima ballare con le tutine di paillettes nei varietà del sabato sera (non credo siano ricordi miei, che probabilmente non ero neanche nata, piuttosto repliche viste negli anni), mentre rispondeva al telefono a gente che tenta

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