LE FIGURE DELL’EPIFANIA

Dotti, astrologi e sapienti a Betlemme: la storia dei tre Re Magi, che forse erano dodici

Secondo Matteo, il solo evangelista che ne abbia parlato, rappresentavano la sapienza pagana. Diventarono tre fra il III e il V secolo nelle tradizioni siriache (e poi arabe) o armene, per influsso di antiche profezie ebraiche. Le loro reliquie spuntate a Milano furono portate in Germania. Benedetto XVI li ha descritti persone «dal cuore inquieto» che «volevano sapere se Dio esista, se egli si curi di noi e come noi possiamo incontrarlo»

Personaggi evangelici enigmatici e sfuggenti, i magi sono radicati così profondamente nell’immaginario da sottrarsi persino alla cancellazione da parte di una scristianizzazione sempre più accentuata. I dati biblici sono scarsi ma presto vengono integrati grazie alla rigogliosa fortuna – dagli apocrifi al cinema contemporaneo – di queste misteriose figure, certo non appartenenti all’ebraismo e che nella Bibbia canonica (quella riconosciuta dalle diverse chiese cristiane) appaiono solo brevemente

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