Angelina Mango, classe 2001, ha già superato il primo scoglio: ha dimostrato di non essere solo una “figlia di”. Ora ha un altro pregiudizio da abbattere: quello che impedisce da anni a una donna di vincere a Sanremo. L’ultima volta è successo dieci anni fa (con Arisa) e prima ancora a Emma (2012), Lola Ponce (con Giò di Tonno, nel 2008) e Alexia (nel 2003). Solo quattro casi in vent’anni.

Angelina Mango è già la vincitrice in carica per la sezione canto di Amici. Ha conquistato le classifiche con Ci pensiamo domani, Voglia di vivereChe t’o dico a fa’ e Fila indiana. Ma soprattutto ha conquistato i giovanissimi con il suo carisma, che le ha dato visibilità su TikTok, nei podcast in cui è stata ospite e poi ai concerti. Che sono una scarica di energia.

In altre parole: gli ingredienti per la vittoria ci sono tutti e difatti parte con il favore dei pronostici. C’è solo un terzo pregiudizio da abbattere: quello che dice che chi entra papa in conclave, poi ne esce cardinale.

La noia

Comunque, se ne dobbiamo scrivere, bisogna partire per forza dal retroterra familiare. Pino Mango ha partecipato a Sanremo fin dagli anni Ottanta. Nel 1985 ha ottenuto il premio della critica fra le nuove proposte, per altro nell’edizione vinta dai Ricchi e poveri. In totale, ha partecipato al festival per sette volte, l’ultima nel 2007, sette anni prima della morte.

La mamma è Laura Valente, che è stata anche la voce dei Matia Bazar fra il 1990 e il 1998 (al posto di Antonella Ruggiero). Ha partecipato anche lei a Sanremo (nel 1992 e nel 1993), ed è tornata poi come membro della giuria “di qualità” nel 2016.

Insomma, Angelina sa benissimo quale sia la strada che porta all’Ariston, ma ha preferito arrivarci evitando il più possibile le raccomandazioni. Ha scelto la strada del talent per eccellenza, partecipando ad Amici. Lì ha dimostrato come ci possa essere della genetica nelle doti vocali, ma anche che si possono superare i pregiudizi di chi – soprattutto sui social – le ha dato della «raccomandata».

Ora bastano solo la consacrazione a Sanremo e la conquista di un’altra estate, nel paradosso di una canzone che si chiama La noia e invece è esattamente l’opposto. L’ha scritta con Madame e con Dardust e anche questa è una garanzia.

L’omaggio al padre

In un’intervista a La Stampa Angelina ha ricordato la morte del padre. Lui aveva solo sessant’anni e lei ha vissuto quel momento con il suo carico infinito di traumi. Può succedere a tutti coloro che vivono un lutto, nel suo caso c’era anche il fatto che suo padre per il resto d’Italia fosse Mango – uno dei nomi più importanti della musica leggera. Angelina ricorda ancora il nugolo di telecamere fuori casa.

In quella stessa intervista, aveva detto che le capita di ascoltare le canzoni del padre e che questo non le fa male: «Anzi, è bello sapere che possa ascoltare la sua voce quando voglio». Venerdì, durante la serata delle cover, canterà una sua canzone, La rondine, con il quartetto d’archi dell’orchestra di Roma.

Considerando che anche questa esibizione influisce sulla classifica finale, è un altro indizio che fa pensare che sì, Angelina Mango può vincere il festival di Sanremo di quest’anno.

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