Possiamo ritrarre le persone ricordando i luoghi e i modi in cui le abbiamo incontrate, nel corso degli anni. È vero anche per i poeti, fra grandi festival letterari, tavoli da ping pong, grosse città e luoghi di provincia
- I tanti appunti presi si sono disposti da soli intorno a una serie di città in cui ci incontrammo viaggiando. Più grande di me di sei anni, Milo è nato nel 1951 a Milano, dove è sempre vissuto.
- Mi ricordai di Niebo, la sua rivista milanese così lontana dal disincanto di Roma, capii l’enorme fascino esercitato sui giovani, il carisma. Il suo proselitismo nasceva proprio dal non concedere nulla agli ascoltatori, che tanto più venivano respinti, tanto più si legavano.
- Spesso le sue accensioni mi rapivano, buio e accensioni, assolute, di una verticalità irremovibile, La corsa dei mantelli, oppure Distante un padre.
Non ho mai fatto il ritratto di nessuno. Proprio per questo, quando mi è stato chiesto di scriverne uno, ho accettato su due piedi: per via del suo soggetto o malgrado il suo soggetto? Non saprei dirlo. Certo è che l’idea di parlare di Milo De Angelis a quasi mezzo secolo dal nostro primo incontro, mi divertiva molto. Tempo fa ho sognato di dover affrontare quell’esame di pianoforte cui non arrivai mai. Ero terrorizzato, non ricordavo più neppure un pezzo dei tanti che avevo imparato a memori



