Vola Fabio Volo e vince la volata natalizia con le romanticherie, financo adulte, del suo romanzo Tutto è qui per te, per Mondadori. Sul podio, al secondo posto Francesca Giannone con La portalettere, Nord, Premio Bancarella 2023. È la storia di Anna che nel 1935 fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello, un paesino del Salento vicino a Lecce. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni Trenta fino agli anni Cinquanta, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.

Al terzo posto del podio Donato Carrisi con L’educazione delle farfalle, da Longanesi. Un Carrisi al suo meglio, perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. È viaggio al centro del dolore e dell’angoscia di una madre che non avrebbe mai pensato di identificarsi con la parola «madre».

Al quarto Crimini e misteri da risolvere mentre fai la cacca, da Newton Compton un libro gioco che furoreggia anche su Amazon. Per mettere alla prova il proprio acume nell’unico posto in cui nessuno verrà mai a disturbarti. Esiste una seduta più stimolante di quella del WC per ragionare senza alcuna distrazione? E diventare l’investigatore che risolve l’enigma di ognuno dei racconti gialli di questo libro. 

I consigli di Natale per i ritardatari

Il romanzo più bello che ho letto quest’anno è Le schegge di Bret Easton Ellis Einaudi. Avvicinandosi ai sessant’anni Bret Ellis scrive il suo capolavoro, tornando dove ha cominciato, nella Los Angeles anni Ottanta, dove un ragazzino che ha il suo nome sta cominciando a scrivere un romanzo chiamato Meno di Zero. Il resto è una eccitante festa, in piscina, tra amori promiscui, coca, vodka in moto perenne nell’infinita mappa della città del cinema, mentre nell’autoradio risuona la soundtrack di pop Uktravox, Blondie e Duran Duran.

Il migliore romanzo italiano dell’anno La ricreazione è finita di Dario Ferrari da Sellerio. Premio Fahrnheit, Premio Mastercard e Premio Satira. A Marcello Gori, vitellone versiliese classe 1976, il prof Sacrosanti, star di Italianistica comparata a Pisa, assegna la tesi di dottorato su Tito Sella, dimenticato scrittore-terrorista viareggino. E questa parte è più esilarante presa per i fondelli del mondo universitario mai stata scritta. Poi è la stagione degli anni di piombo. Prima un attentato senza vittime al Carnevale di Viareggio. Sembra uno scherzo. Invece fanno sul serio. Fra noir epico e commedia al fiele, Ferrari coinvolge Borges, Pasolini, Plutarco e Foucault (senza farlo pesare), ma, su tutti, il più grande, Louis-Ferdinand Céline.

E poi ancora La vita intima di Niccolò Ammaniti, Einaudi; Le ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi, Laurana, Tre ciotole di Michela Murgia, Mondadori, La casa del mago di Emanuele Trevi, Ponte alle Grazie. Tra gli stranieri i due ultimi romanzi di Corman McCharty Il passeggero e Stella Maris e Lezioni di Ian McEwan, grandi libri, tutti Einaudi.

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