- L’odio e il rancore (sia personali che nella forma dell’odio di classe) sono una cosa seria, non è lecito avvilirli nella dimensione di uno spettro agitato dai cattivi politici.
- Non sono soltanto errore e negatività, ma anche presa di coscienza e sviluppo di reciproca simpatia.
- Il discorso di Antonio nel Giulio Cesare cinematografico veniva applaudito nei pidocchietti di periferia perché i ragazzi borgatari riconoscevano in lui le caratteristiche del “dritto”, e la dritteria era per quei giovani sottoproletari l’unica risorsa.
Sulla gentilezza e sul non poterne più: l’odio spiegato a Carofiglio
17 ottobre 2020 • 10:13Aggiornato, 18 ottobre 2020 • 09:54