- Un anno fa, la notte tra il 12 e il 13 novembre, Venezia è stata colpita dalla prima di una serie di acque alte che hanno allagato case, negozi, edifici. Di quelle giornate di un novembre infinito, si riporta l’intima testimonianza di chi le ha vissute.
- Venezia conosce le maree e nel giro di tre giorni era tanto dolente quanto operativa: pronta a cercare di recuperare le perdite economiche subite, impossibilitata a farlo a causa del panico collettivo che l’aveva dipinta come città distrutta.
- Poi sono arrivati il contagio, la chiusura, la fine del turismo come lo abbiamo conosciuto finora.
Il 13 novembre dell’anno scorso la vita era un posto diverso per tutti. All’epoca vivevo a Venezia e lavoravo con le affittanze turistiche già da qualche anno. Iniziavo a essere molto stanca ma, al contempo, non lo ero mai veramente della città, persistendo nel coltivare la prospettiva di riuscire, chissà quando, a mettere nella laguna radici da mangrovia. Quel giorno mi sono alzata e ho infilato stivali di gomma troppo bassi. Ricordo le facce smontate da sonno e tristezza di chiunque incontr



