- Ho ascoltato in anteprima La mia patria attuale, il nuovo album di Massimo Zamboni. Il Canto degli sciagurati e Gli altri e il mare le avevo già sentite, e visti i video. Canzoni graziose, mi dissi, ma niente di nuovo.
- Ascoltandolo ho scoperto che tutto l’album sembra una favola scura, tenebrosa, nella quale Il nemico – il titolo della quinta traccia – è penetrato nella mia, nella nostra terra, e non ce ne siamo neanche accorti.
- C’è così tanta fanciullezza in queste canzoni così mature, adulte, coscienti e consapevoli, che ti viene voglia di rifarla daccapo questa Italia.
Ma che disco ho appena ascoltato? Venezia. È domenica mattina, mi sono appena alzato. Faccio una veloce colazione e decido di andare a fare una passeggiata in spiaggia. È una giornata stupenda, il cielo è limpido, non una nuvola, la luce del sole ineludibilmente invernale, fa freddo sì, ma perché stare a casa. Mi vesto bene, e in borsa ci metto Cesco e il grande tossico, il nuovo romanzo di Luca Pakarov, che forse comincerò a leggere al primo bar di fronte all’imbarcadero dove attracca la mot



