Idee

Perché nel calcio continuiamo a non essere un paese per giovani

  • Il calcio italiano dà segni di ripresa (tre finaliste nelle coppe europee, un secondo posto ai Mondiali Under 20), ma per dare solidità alla tendenza dovrebbe puntare di più sui propri giovani.
  • Quanti fra questi sono davvero pronti per competere ai massimi livelli? Il campionato Primavera è un emblema di questo andazzo: dovrebbe essere la punta del sistema di formazione e invece è diventato banco di prova per le politiche di scouting, con massiccio ricorso al mercato (soprattutto estero).
  • Si torna a parlare delle seconde squadre in Serie C, sulla scorta della Juventus che ha fatto dell’ex Under 23 (poi Next Gen) un plusvalenzificio. Si otterrà che per dar spazio a squadre artificiali lo si sottrarrà a club rappresentativi di territori e comunità reali.

Ma l’Italia del calcio è mai stata davvero un paese per giovani? Ce lo si chiede guardando i risultati della nazionale Under 20 e di quella maggiore maturati a pochi giorni di distanza. I ragazzi di Carmine Nunziata hanno visto sfumare in finale contro l’Uruguay la splendida avventura del Mondiale disputato in Argentina. Invece i veterani di Roberto Mancini hanno visto arrestare subito, nella semifinale contro gli spagnoli a Enschede, il cammino nella Final Four di Nations League. E rispetto

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