Gentile Presidente,

in rappresentanza dell’Intergruppo della Camera per le Donne, i Diritti e le Pari opportunità (di cui fanno parte 73 deputate di diversi gruppi parlamentari), nato per porre le questioni di genere al centro del dibattito politico-legislativo e per lavorare insieme su provvedimenti ed emendamenti a sostegno delle donne italiane, sottoponiamo alla Sua attenzione una questione di primaria importanza.                   

Lo scorso 17 settembre, la Commissione europea ha presentato gli orientamenti per i Piani di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che gli Stati membri dovranno predisporre per accedere ai fondi del Recovery Plan all’interno del programma Next Generation EU. Al riguardo, va sottolineato che il 23 luglio 2020 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che, al paragrafo 16, evidenzia come il PE «sostiene con forza l’introduzione di obblighi in materia di integrazione della dimensione di genere e impatto di genere (bilancio di genere) sia nel regolamento sul Quadro Finanziario Pluriennale sia in quello relativo a Next Generation EU», concetto ribadito ulteriormente dal mandato negoziale votato dal Parlamento europeo a novembre. In pratica, viene richiesto agli Stati membri di tener conto della prospettiva di genere in tutte le attività e in tutte le politiche legate all’emissione dei fondi del Next Generation EU, dall’elaborazione di misure e normative ai capitoli di spesa, in un’ottica imprescindibile di uguaglianza fra uomini e donne.

Un confronto

Il Recovery Plan che ci apprestiamo a varare è una grande opportunità per risolvere l’annosa questione della disuguaglianza di genere, che colpisce pesantemente e ben più di altri il nostro paese. Molte di noi, lo scorso maggio, hanno aderito con convinzione alla campagna #HalfOfIt lanciata dall’eurodeputata Alexandra Geese, che chiedeva di destinare all’implementazione delle politiche di genere la metà dei fondi del piano Next Generation EU. A tale proposito, anche se il documento del Consiglio dei Ministri sul Pnrr non è stato ancora finalizzato, le cifre sulla suddivisione delle risorse che abbiamo visto circolare in questi giorni ci hanno preoccupato, dal momento che alla parità di genere sarebbero riservati appena 4,2 miliardi di euro pari al 2 per cento dei fondi spettanti all’Italia. Una quota irrilevante, se non accompagnata da garanzie sull’introduzione di quegli «obblighi in materia di integrazione della dimensione di genere e impatto di genere» auspicati dal Parlamento europeo.

Chiediamo pertanto, signor Presidente, di poterla incontrare quanto prima, per verificare insieme a lei come l’implementazione della parità di genere rientrerà in tutte e sei le «missioni» in cui si articolerà il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Attendiamo fiduciose un suo riscontro, anche in ragione di quanto da Lei dichiarato nell’Aula di Montecitorio lo scorso 14 ottobre, quando ha assicurato «che una parte significativa delle risorse del Piano sarà indirizzata con massima determinazione al perseguimento di questo obiettivo» riferendosi alle politiche di genere e agli impegni su questo tema contenuti nella risoluzione di maggioranza approvata il giorno prima alla Camera, in cui si specificava fra l’altro che, in sede di progettazione e monitoraggio, l’impatto di genere di tutti i progetti va attuato ex ante ed ex post.

La ringraziamo per l’attenzione prestata alla nostra istanza.

Un cordiale saluto.

Dputate

Laura BOLDRINI, Chiara GRIBAUDO, Lucia CIAMPI, Stefania ASCARI, Rossella MURONI, Enza BRUNO BOSSIO, Rina DE LORENZO, Maria Edera SPADONI, Flora FRATE, Celeste D’ARRANDO, Stefania PEZZOPANE, Vita MARTINCIGLIO, Chiara GAGNARLI, Doriana SARLI, Lia QUARTAPELLE, Debora SERRACCHIANI, Yana EHM, Fabiola BOLOGNA, Elisa TRIPODI, Emanuela ROSSINI, Antonella PAPIRO, Marina BERLINGHIERI, Barbara POLLASTRINI, Antonella INCERTI, Francesca BONOMO, Patrizia PRESTIPINO, Elena CARNEVALI, Alessia ROTTA, Marianna MADIA, Rosa Maria DI GIORGI, Laura CANTINI, Susanna CENNI, Romina MURA, Martina NARDI, Carla CANTONE, Angela SCHIRÒ

© Riproduzione riservata