Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci delle motivazioni della sentenza di secondo grado sul processo Montante


Quanto agli altri impropri servigi di D'Agata a Montante, il gup riteneva provato che costui avesse eseguito in suo favore delle bonifiche per la ricerca di eventuali microspie nella sua abitazione.

Nella conversazione del 21.2.2016 tra D'Agata e la moglie Rosaria Battiato, il primo manifestava tutta la sua preoccupazione dopo avere appreso di essere sottoposto ad indagine e la Battiato cercava di rassicurarlo, tra l'altro escludendo che egli potesse essere stato intercettato mentre si trovavano a cena da Montante nel gennaio 2016, perché poco prima Montante gli aveva fatto fare una bonifica presso l'abitazione.

A fronte di questi servizi a favore di Montante, D'Agata aveva conseguito due utilità: l'incarico alla moglie quale componente, con funzioni presidenziali, del consiglio di amministrazione dell'IAS s.p.a. (Industria acqua siracusana, società a partecipazione mista nella quale l'Irsap era socio di maggioranza) e la sua stessa cooptazione presso l'Aisi.

Cicero, prima commissario e poi presidente dell'Irsap, ha esposto nel suo memoriale di avere ricevuto da Montante l'indicazione di nominare la Battiato, all'epoca dirigente dell'ufficio legale dell'Inps di Siracusa, Presidente dell'IAS, quando doveva essere conferito tale incarico il 26.8.2013 a seguito della rimozione del precedente Presidente. Nelle conversazioni del 31.1.2016 nelle quali D'Agata e la Battiato, di ritorno dai loro incontri con Angelo Cuva che li informava delle indagini a loro carico, discutevano del fatto che il loro legame con Montante poteva essere ricollegata al ruolo della donna nell'IAS.

E già prima che costoro venissero a conoscenza dell'indagine, nella conversazione del 14.2.2015 tra la Battiato e il marito emergeva come lei ritenesse necessario confrontarsi con Montante riguardo a scelte rilevantissime dell'Ias, come tra l'altro la proroga di taluni componenti il consiglio di amministrazione o la loro sostituzione.

Mentre il 16.12.2015 m un'altra conversazione nella quale i coniugi Battiato discutono di organizzare un momento di commensalità con Montante nella domenica successiva, la Battiato afferma che dovrà parlare con lui per lamentarsi del fatto che dopo le dimissioni della Vancheri dal!' Assessorato alle attività produttive e di Cicero dall'Irsap non aveva più referenti con cui interloquire anche perché il nuovo commissario IRSAP Maria Grazia Brandara non si faceva incontrare.

In questa stessa conversazione emergeva l'utilità conseguita da D'Agata e dalla Battiato con l'incarico a quest'ultima; la donna infatti affermava di non volere lasciare l'incarico, nonostante le difficoltà, perché duemila euro in più al mese facevano comodo. Le indennità derivanti dall'incarico sono state altresì accertate dagli investigatori in termini sovrapponibili a quanto affermato dalla Battiato.

Dopo avere ricevuto due messaggi dalla Battiato, Montante nei giorni successivi si metteva in contatto con lei e proponeva un pranzo o una cena tra il 27 e il 30 dicembre. In quell'occasione la Battiato parlava con Montante dell'avvicendamento di Gianluca Gemelli e lo invitava a prendere in mano la situazione.

L'incontro con Montante, D'Agata lo concordava con una telefonata del 4.1.2016 per la giornata del 6.1.2016 al ristorante "Le tre bocche" di Catania. Ma la mattina del 6 Montante aveva disdetto l'appuntamento invitandoli il giorno seguente a casa sua.

Il 7.1.2016 i coniugi si recavano a pranzo da Montante (la loro autovettura veniva vista entrare alle ore 13,00 e uscire alle ore 17,29). Di ritorno la Battiato aveva riferito nel corso di una telefonata ad un amico l'argomento della conversazione con Montante, e cioè la sua difficoltà a rapportarsi con la Brandara, le sue doglianze sulle continue assenze di Salvatore Pasqualetto (anch'egli inserito nel consiglio di amministrazione su indicazione di Montante) e altre questioni organizzative. Montante aveva subito chiamato la Brandara per fissarle un appuntamento e aveva invitato la Battiato a proseguire. Seguirà il giorno dopo 1'8.1.2016 un incontro tra la Battiato e la Brandara, alla quale parteciperanno l'Assessore regionale alle attività produttive dell'epoca, Mariella Lo Bello, e lo stesso Montante; circostanza che confermava, ad avviso del gup, il ruolo avuto da Montante nella nomina della Battiato.

Quanto all'incarico di D'Agata nei servizi segreti con la cooptazione in particolare all'Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI), il gup lo ha ritenuto un'utilità conseguita dall'ufficiale dei Carabinieri grazie all'intervento di Montante, in base alle dichiarazioni di Nicolò Marino, già sostituto procuratore della Repubblica a Caltanissetta, che riferì di avere appreso dallo stesso D'Agata che egli era entrato nella struttura grazie ai buoni rapporti dell'imprenditore con i vertici istituzionali, e in base a quanto affermato da Salvatore Pasqualetto in una conversazione del 25.5.2015 con Venturi, intercettata nel corso delle indagini, e nella quale affermava:

"A Roma .. ai servizi ... e glielo ha messo lui", aggiungendo dettagli di cui mostrava avere certezza.

Ulteriore dato di conferma era ritenuto il fatto che il gen. Arturo Esposito, legato a Montante da un saldo rapporto di amicizia, era stato nominato direttore dell'AISI il 15.6.2012 e rivestiva ancora quel ruolo quando nel luglio 2014 D'Agata era stato chiamato in quella struttura.

Emergeva anche dal più volte citato file excel che in epoca immediatamente successiva alla nomina di Esposito a direttore dell'AISI, in particolare il 7.8.2012, Montante aveva annotato che "Pino D." (formula con la quale indicava Giuseppe D'Agata) gli aveva lasciato un biglietto per una segnalazione.

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