- La prima vittima di questo colpo di scena è il leader del Pd Enrico Letta che prova a emulare Berlinguer e formula un disperato appello al voto utile di salvezza nazionale per il suo partito per difendere la costituzione e la democrazia dalla minaccia orbaniana, cioè fascista ma non si può dire.
- Poi va ad esibirsi al Meeting di Comunione e liberazione con i tre leader della destra e si dimentica di dire che li considera un pericolo per la democrazia.
- E, errore di comunicazione ancora più grave, si fa fotografare seduto al bar con i suddetti nella tipica posa dei bravi colleghi che cazzeggiano amabilmente prima di salire sul palcoscenico per la quotidiana recita del conflitto.
Nell'elettorato di sinistra è in corso un terremoto che sembra sfuggire ai sismografi dei politologi. È come se di colpo in molti, soprattutto tra gli over 50, si fossero liberati da un antico e a suo tempo nobile retaggio della cultura comunista: la disciplina. Chi non era comunista lo schifava come conformismo, cosa in parte vera anche perché si parla di un carattere ineludibile della cultura nazionale. Ma nella sua natura più genuina si trattava di una matura adesione a un progetto colle



