- Seduto davanti al presidente Vladimir Putin, il ministro della difesa russo Sergej Shoigu, che era praticamente sparito dallo scorso 28 febbraio, ha annunciato la conquista di Mariupol, la città portuale sotto assedio dai primi giorni dell’invasione.
- «Questo è il caso in cui dobbiamo pensare – cioè dobbiamo sempre pensare, ma in questo caso ancora di più – a preservare la vita e la salute dei nostri soldati e ufficiali», ha detto Putin. A Shoigu non è restato che annuire.
- Nella sua relazione, il ministro della Difesa ha seguito il copione propagandistico recitato dai membri del Cremlino negli ultimi due mesi. Si parla di «liberazione», di rispetto del diritto umanitario e si allude a Mariupol come una città sotto il pieno comando del battaglione Azov, giustificando la cosiddetta «denazificazione» dell’Ucraina.