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La città portuale è di fatto nelle mani dell’esercito russo e delle milizie separatiste di Donetsk che hanno nominato
il loro sindaco.
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L’obiettivo è celebrare la conquista totale per il prossimo 9 maggio, giorno in cui si ricorda in Russia
la sconfitta della Germania nazista.
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Dal bombardamento del teatro a quello dell’ospedale, Mariupol è il simbolo della ferocia russa.
Dopo circa cinquanta giorni di assedio sotto il fuoco dell’esercito russo il destino di Mariupol è appeso a un filo. La difesa ucraina ha subìto pesanti perdite ed è a corto di munizioni. Diversi soldati si sono dovuti arrendere, e la città è di fatto in mano ai russi che hanno nominato un nuovo sindaco. Ciononostante il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il sindaco riconosciuto della città, Vadym Boichenko, continuano a dire che Mariupol appartiene ancora a Kiev. Lo stesso Zelensky ha d



