Politica

«Dobbiamo difendere le garanzie di Cospito a prescindere dal suo curriculum criminale»

Marco Alpozzi/LaPresse
Marco Alpozzi/LaPresse
  • Le questioni che Cospito ha portato alla luce riguardano alcuni temi centrali della discussione degli ultimi anni sulla giustizia penale, il carcere, lo stato di diritto.
  • «È tutto nelle mani del governo e del suo ministro della Giustizia. Trovo bizzarri e desolanti i comunicati della presidenza del Consiglio dove si ribadisce, con determinazione, che il governo non deve scendere a patti con gli anarchici. È ovvio che un governo non debba trattare con gli anarchici o che non debba mediare. Ma chi gliel’ha chiesto?»
  • «Tutte le decisioni di diritto prescindono dall’identità della persona incriminata, dal curriculum criminale di Cospito o di chiunque altro, prescindono dalla sua lealtà nei confronti dello stato di diritto, prescindono dalle parole che egli scrive o dice e hanno come unico punto di riferimento la legge».

Per continuare a leggere questo articolo