Non è un vizio solo italiano, quello di rivendicare la propria adesione a una fantomatica «agenda Draghi». A Bruxelles, von der Leyen punta sul rapporto dell’ex governatore Bce per legittimare i piani pro industria del suo nuovo mandato
Non è un vizio solo italiano, quello di rivendicare la propria adesione a una fantomatica «agenda Draghi». A Bruxelles, c’è addirittura chi è pronto a presentare la propria, di agenda, sotto l’aura dell’ex banchiere centrale; agenda che peraltro in questo caso tanto fantomatica non è: si tratta delle centinaia di pagine del rapporto draghiano sulla competitività. A dispetto di chi rumoreggiava che Mario Draghi potesse scalzarla dalla poltrona della presidenza di Commissione, Ursula von der Leyen



