Gli europarlamentari mettono i commissari sulla graticola, ma a parte l’orbaniano Várhelyi il nome più controverso è quello di Fitto. La vicepresidenza esecutiva a un meloniano incarna lo slittamento verso la destra estrema, perciò è un nodo politico. Ma è probabile che l’ex democristiano passi comunque il test
Sono cominciate questo lunedì le audizioni dei commissari europei designati, ma il punto sul quale si scaricheranno tutte le tensioni politiche è il 12 novembre. Anche in questo l’Italia con Meloni ha raggiunto l’Ungheria di Orbán: oltre al controverso commissario orbaniano in cerca di riconferma, Olivér Várhelyi, il nome sul quale si concentra lo scontro è quello del meloniano Raffaele Fitto. Il fatto che gli venga assegnata una vicepresidenza esecutiva diventa la linea di faglia di uno slittam



