Il Regno Unito, in ginocchio per il boom di nuovi contagi da Covid-19 dell’ultima settimana dovuto in parte al proliferare della variante inglese del virus, va verso un nuovo lockdown. È quello che ha fatto intendere oggi il premier, Boris Johnson, nel giorno in cui nel paese parte la somministrazione del vaccino di Oxford-AstraZeneca. «Se si guardano i numeri – ha detto il primo ministro mentre faceva visita ad alcune persone che stavano ricevendo il siero nel Chase Farm Hospital nella zona nord di Londra – non c'è dubbio che dovremo adottare misure più rigide e le annunceremo a tempo debito». Johnson ha anche annunciato che terrà un discorso alla nazione alle 20 di stasera (le 21 in Italia), mentre il Parlamento verrà convocato per mercoledì 6 gennaio.

Verranno settimane «molto dure» nella lotta contro il Covid-19, ha detto Johnson. Se non sarà un vero e proprio lockdown, potrebbero in ogni caso giungere nuove chiusure di scuole, coprifuoco e divieto totale degli incontri fra persone che non vivono insieme. Le nuove restrizioni dovrebbero entrare subito in vigore e durare a lungo, persino fino a Pasqua. Mentre a Londra, le scuole sono già chiuse a causa degli alti tassi di contagio nella capitale, gli studenti in molte parti del Paese sono rientrati oggi alle lezioni in presenza dopo le vacanze di Natale. I sindacati degli insegnanti, tuttavia, hanno chiesto alle scuole di restare chiuse per almeno due settimane, passando alla didattica a distanza.

I numeri

Negli ultimi giorni, la situazione dei nuovi contagi da coronavirus in Regno Unito è andata fuori controllo. La nuova variante inglese si è diffusa ormai in tutto il paese: da una settimana, i casi quotidiani sono costantemente sopra i 50mila, frantumando ogni precedente record del periodo di marzo e aprile. La situazione è critica anche negli ospedali, già in piena emergenza sia per quanto riguarda i ricoveri ordinari che quelli in terapia intensiva. E i morti quotidiani sono agli stessi livelli della scorsa primavera. Per questo si va verso un nuovo lockdown o delle misure che si avvicinano moltissimo a un provvedimento del genere, che andrebbe a sostituire le chiusure locali già in vigore in gran parte del paese.

I numeri parlano di 25mila ricoverati per Covid-19 in tutto il Regno Unito (30 per cento in più del picco di aprile), con molti ospedali di Londra e della parte sudorientale del paese che hanno superato il 50 per cento di pazienti totali malati di coronavirus. Inoltre, le nefaste proiezioni degli ultimi giorni affermano che, senza un argine al contagio, entro fine gennaio si sfonderà quota 100mila morti. In altre parole, secondo le stime da qui a fine mese in Regno Unito ci saranno altri 25mila morti per Covid-19.

Il vaccino AstraZeneca

Da oggi in tutto il Regno Unito, oltre al vaccino Pfizer-Biontech, si sta somministrando anche quello sviluppato da AstraZeneca e dall’università di Oxford. Una decisione, questa, che ha provocato non poche polemiche: prima per l’approvazione – arrivata in grande anticipo, se consideriamo che l’Ema ha invece rinviato tutto a febbraio – e poi con l’annuncio di voler distanziare le due dosi fino a tre settimane per cercare di vaccinare nel frattempo quante più persone possibili. 

A ricevere la prima dose è stato l'82enne Brian Pinker, sottoposto a dialisi, vaccinato da un'infermiera dell'Oxford University Hospital. Pinker si è detto felice di ricevere il vaccino: «Infermieri, medici e persone sono stati brillanti, ora posso pensare a celebrare il 48esimo anniversario di matrimoni con mia moglie Shirley, quest'anno». Il Regno Unito ha ordinato 100 milioni di dosi da AstraZeneca, che si aggiungono ai 40 milioni di dosi di Pfizer.

Scozia in lockdown

Intanto, un altro annuncio di lockdown nella penisola britannica è arrivato stamattina dalla premier della Scozia, Nicola Sturgeon: «Il consiglio fondamentale per tutti è di stare a casa» e questo diventerà legge come lo era durante il lockdown di marzo, ha detto. Da mezzanotte, entrerà in vigore la chiusura totale del paese. Sarà consentito uscire solo per motivi essenziali, sarà consentito incontrarsi a un massimo di due persone di due diverse abitazioni e solo all'aperto (dagli 11 anni in su).

Chiuse le scuole fino al 1° febbraio: ci saranno quindi due settimane aggiuntive di didattica a distanza per la maggior parte degli alunni. Il governo scozzese aveva infatti esteso le vacanze natalizie fino all'11 gennaio e la didattica a distanza sarebbe poi proseguita fino al 18 gennaio. Le scuole resteranno invece aperte per i figli dei lavoratori in settori essenziali che non possono lavorare da casa. Chiusi anche i luoghi di culto. «Sono più preoccupata della situazione che affrontiamo adesso di quanto lo sia stata da marzo dell'anno scorso», ha concluso Sturgeon.

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