La strategia della premier sul Mes? Propaganda oggi, compromesso domani: Meloni punta a oltrepassare il voto di giugno. Intanto a Bruxelles c’è chi, come Verhofstadt, si chiede come sia possibile chiamarla europeista. E pure il Ppe critica le mosse sul Mes
«Davvero è rimasto ancora qualcuno che ritenga Giorgia Meloni un’europeista malleabile?», si domanda il veterano dei liberali Guy Verhofstadt. «Sono deluso», ammette Markus Ferber, che per i popolari europei coordina la commissione economica all’Europarlamento. E il bello è che le forze che compongono il governo Meloni continuano a ripetere, in un coro sincronizzato, che il no alla ratifica della riforma del Mes non isolerà l’Italia né screditerà l’esecutivo in Ue. Anche questo mercoledì, interp



