Un tribunale parigino ha ritenuto l’attore responsabile degli abusi agiti su due donne, una scenografa e un’assistente alla regia, durante le riprese del film Les Volets verts nel 2021
Gérard Depardieu, tra gli attori francesi più conosciuti, è stato condannato per aggressioni sessuali, ai danni di due lavoratrici del cinema, a 18 mesi di carcere con la sospensione della pena. A decidere sul caso un tribunale parigino, che aveva rinviato il processo a marzo 2025 per questioni di salute dell’imputato 76enne.
È la figura più in vista del cinema francese – con oltre 200 film e serie tv all’attivo – a essere stata condannata dopo la nascita del movimento MeToo. I giudici hanno poi imposto una pena di due anni di ineleggibilità e lo hanno iscritto nel registro degli autori di reati sessuali, così come aveva richiesto l’accusa. Depardieu, che non era presente in udienza al momento della pronuncia, ha sempre negato tutte le accuse e il suo avvocato ha annunciato che presenterà ricorso.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 18 mesi di reclusione, con sospensione della pena, e una multa di 20mila euro.
I fatti risalgono al set del film “Les Volets verts” a settembre 2021, in cui una scenografa di 54 anni e un’assistente alla regia di 34 anni, che hanno preferito rimanere anonime, hanno raccontato di aver subito abusi da parte dell’attore. La prima ha denunciato di essere stata intrappolata tra le gambe di Depardieu, che le ha afferrato i glutei, il pube e il petto, mentre faceva commenti sessuali.
La donna ha raccontato di aver subito commenti osceni da parte dell’attore mentre stava facendo una telefonata per procurarsi degli ombrelli parasole per il film. «Ricordo i suoi occhi, ho visto questa faccia grande, occhi rossi, molto arrabbiati, molto agitati. E diceva: “Vieni a toccare il mio grande parasole”, con uno sguardo folle. Non ho mai visto niente del genere», ha raccontato in udienza.
L’assistente alla regia ha denunciato che la prima aggressione sessuale è avvenuta durante le riprese notturne a Parigi. In un secondo episodio si trovava in un appartamento a Parigi, davanti a una porta, contro la quale Depardieu l’ha bloccata e le ha messo le mani sul seno. Poi, in un altro momento, le ha palpeggiato i glutei. Lei ha ripetuto per la seconda volta: “No”.
Il tribunale ha dichiarato colpevole l’attore per l’aggressione denunciata dalla scenografa e per due dei tre episodi raccontati dall’assistente alla regia.
Depardieu ha accusato la stampa di voler rovinare la sua reputazione, screditando anche il movimento MeToo, nato proprio per contrastare la violenza di genere e gli abusi sessuali nel mondo del cinema.
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