Di fronte ai trattori, la Germania si ferma. Allevatori e coltivatori hanno messo in piedi una protesta che ha paralizzato il paese, bloccando le autostrade e manifestando nei centri cittadini: l’atmosfera è tesa e il timore è sempre di più che i movimenti di protesta contro i tagli del governo possano essere infiltrati da gruppi di estrema destra, primo fra tutti AfD.

Il settore agricolo protesta soprattutto contro i tagli alle sovvenzioni per l’acquisto del Diesel inserite dal governo nella nuova legge di Bilancio stesa con una frettolosa riscrittura dopo che la Corte costituzionale aveva bloccato quella precedente. Gli agricoltori sono in protesta da giorni e l’esecutivo di Olaf Scholz ha fatto in parte marcia indietro per venire incontro agli imprenditori: l’agevolazione sulle tasse per la registrazione dei veicoli resta in piedi e invece di tagliare il sussidio sul carburante in una volta sola, il governo ha accettato un décalage progressivo fino al 2027. L’impatto per il 2024 su un impianto di dimensioni medie è stimato a circa mille euro. Ma l’atmosfera, già tesa dopo anni in cui le imprese agricole sono progressivamente diminuite e gli imprenditori sono schiacciati dai prezzi bassissimi imposti dalla grande distribuzione non ha fatto che scaldarsi ancora di più e ieri allevatori e coltivatori hanno scelto di manifestare per strada a bordo dei loro trattori. 

Una protesta efficace quanto devastante per la vita quotidiana dei cittadini, a cui pure l’associazione di settore ha chiesto comprensione. Davanti alla Porta di Brandeburgo a Berlino si sono radunati oltre 500 persone con altrettanti mezzi, a Monaco sono stati addirittura 5mila, a Erfurt 1.600. I manifestanti si sono guadagnati le simpatie di altre categorie, come gli artigiani e i camionisti. Anche le imprese di spedizione hanno partecipato allo sciopero per protestare contro l’aumento dei pedaggi per i mezzi pesanti. Gli effetti sono stati pesantissimi, con persone bloccate per ore, scuole che hanno sospeso l’insegnamento perché gli studenti non riuscivano a raggiungere le aule e un impianto produttivo di Volkswagen nel nord del paese che ha dovuto sospendere addirittura la produzione perché gli operai non riuscivano ad arrivare alla fabbrica.

Animi tesi 

La tensione è stata nell’aria tutto il giorno, ma non sono stati registrati incidenti di rilievo. Gli organizzatori avevano invitato a una protesta pacifica, ma oltre agli slogan aggressivi nei giorni scorsi gli agricoltori avevano già mostrato le loro intenzioni impedendo al ministro dell’Economia Robert Habeck e sua moglie di lasciare un traghetto a Schlüttsiel: per evitare che i manifestanti salissero a bordo il capitano ha dovuto lasciare di nuovo l’attracco. Il ministro è poi stato scortato a casa, ma l’episodio ha aumentato la temperatura della protesta. Che, per altro, rischia di essere infiltrata dall’estrema destra: i partiti di maggioranza segnalano già tentativi di AfD di intestarsi le manifestazioni e strumentalizzarle per canalizzare lo scontento nei confronti del governo. 

Le istanze degli agricoltori sono spesso state cavalcate dall’estrema destra anche in altri paesi, come nei Paesi Bassi, dove tornano ciclicamente da anni, o in Francia, dove se l’è intestate Marine Le Pen. I cristianodemocratici della Cdu all’opposizione nel solco delle proteste hanno chiesto un cambio di linea al governo. Ma anche AfD, da parte sua, non ha problemi ad «appoggiare le proteste pacifiche», come scrive il leader del partito Tino Chrupalla su Facebook. E non è un caso che nella giornata delle proteste AfD abbia annunciato un programma d’emergenza per il settore agricolo: il partito propone il raddoppio degli incentivi sul carburante, lo stop alla politica di transizione energetica del governo e nessuna tassazione sui veicoli senza sussidi.

L’interesse di AfD

In alcuni Land AfD ha incoraggiato gli agricoltori a partecipare alle proteste, i servizi segreti interni stanno seguendo le proteste dopo che numerosi gruppi minori di estrema destra e dei Queerdenker, quegli oppositori alle misure anti-Covid permeato da cospirazionisti e antidemocratici, avevano aderito alle manifestazioni. Queste cellule estremiste utilizzano un linguaggio ancora più colorito di AfD e invitano alla “rivolta dei contadini” e al rovesciamento dell’ordine pubblico. Tutte minacce da prendere sul serio, secondo i servizi. E anche secondo la politica: «Se il dibattito degrada, il diritto e lo stato di diritto rischiano di non essere più garantiti. Dobbiamo lavorare per la nostra repubblica, essere patrioti nel migliore dei sensi» ha detto Habeck in un video pubblicato su Instagram. Il ministro non è nuovo a questo stile comunicativo: è già intervenuto con contenuti simili per esempio durante la crisi del gas, quando è dovuto scendere a patti con la Realpolitik e cercare forniture anche con partner non cristallini in termini di diritti umani come i paesi del Golfo.

Il cancelliere Scholz invece si è limitato a una breve risposta chiedendo ai manifestanti «moderazione e misura» e riconoscendo che «la critica è parte della democrazia e non me ne lamenterò». Nel tradizionale discorso dell’ultimo dell’anno si era rivolto a chi il cambiamento del mondo a velocità enorme «provoca scontento» e aveva promesso di prendersi a cuore questo sentimento. La maggioranza appare però senza un piano B: ulteriore spazio di manovra per accontentare gli agricoltori non ci sarebbe, e per quanto gli esponenti del governo si siano dichiarati comprensivi nei confronti delle proteste pacifiche, la situazione rischia l’escalation, considerato che anche i macchinisti di Deutsche Bahn hanno scelto di scioperare ieri. Tanto di guadagnato per AfD: c’è chi spera che la nuova formazione di Sahra Wagenknecht, ex leader della Linke, possa sfilare parecchi voti all’estrema destra, ma il movimento è ancora allo stato embrionale. La maggioranza a questo punto ha bisogno di una soluzione se non vuole che AfD, già seconda nei sondaggi, cresca ulteriormente. 

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