I sondaggi ringalluzziscono il prototrumpiano Geert Wilders, ma non è lui la novità. Lo è semmai l’apertura del partito di Rutte a dialogare con lui. L'ennesimo cordone sanitario si infrange in Europa. E poi, queste olandesi sono le prime vere elezioni climatiche
Mentre Giorgia Meloni telefonava a Javier Milei per «congratularsi e augurare buon lavoro», a un oceano di distanza dall’Argentina e dal suo nuovo presidente turboliberista, la piccola grande Olanda, paese fondatore d’Europa, si confrontava con il prototrumpiano Geert Wilders. Tra tutte le caratteristiche chiave di queste elezioni olandesi, che si svolgono mercoledì, le fibrillazioni per i sondaggi favorevoli all’estrema destra populista e xenofoba sono forse la nota meno inedita. Wilders era il



