I piani per l’inverno che oggi la Commissione europea presenta ufficialmente erano già chiari nell’intento: provare a gestire una crisi energetica, che significa tagli alle forniture russe e prezzi esorbitanti, attraverso una riduzione della domanda. La vera novità politica di oggi sta nel fatto che Bruxelles non si limita più a consigliare caldamente, agli stati membri, di stringere i consumi, ma vuole avocare a sé i poteri necessari per imporre questa austerity dell’energia. 

Nuove regole

La commissione propone «un nuovo regolamento del Consiglio per avere misure di riduzione della domanda di gas che siano coordinate tra loro». Il nuovo regolamento imporrebbe agli stati membri un obiettivo comune per una riduzione della domanda al 15 per cento nel periodo tra 1 agosto e 31 marzo. Il provvedimento «darebbe anche alla Commissione la possibilità di dichiarare, dopo essersi consultata coi governni, una “Union Alert”».

La «allerta europea»

Si tratta di una emergenza dell’Unione sulla sicurezza dell’offerta di gas, il che implicherebbe una riduzione obbligatoria della domanda di gas a tutti gli stati membri. Quando scatta la “Union Alert”? «Quando c’è un rischio sostanziale di una severa scarsità di gas, oppure una domanda eccessivamente alta». Entro settembre gli stati membri dovrebbero aggiornare i loro piani nazionali di emergenza «per mostrare come intendono raggiungere l’obiettivo di riduzione, e riferirne alla Commissione ogni due mesi perché possa verificare i progressi», chiede Bruxelles. Un paese che voglia attingere a forniture secondo un principio di solidarietà europea dovrà prima dimostrare di aver fatto i tentativi di dovere per ridurre la propria domanda interna. 

Ridurre i consumi

Come ridurre quindi la domanda, ovvero i consumi? Bruxelles ha un piano, ovvero il «piano per la riduzione della domanda europea di gas», nel quale elenca misure, principi e criteri per una azione coordinata.

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