Il raduno di area conservatrice, organizzato da think tank amici di Orbán e della destra italiana, era un disastro annunciato. Poi un amministratore locale a Bruxelles ha dato lo stop, offrendo l’occasione per un caso politico: «I membri Ecr sono vittime di abusi», ha detto Meloni. Anche il premier belga ha stigmatizzato il caso. Intanto Orbán era con Morawiecki all'Europarlamento a riprendersi la scena in vista delle europee (e delle nomine)
«I like Draghi!». «Sì, Draghi mi piace». Così se n’è uscito il premier ungherese a margine di un evento all’Europarlamento questo martedì, dimostrando che, al di là della propaganda con la quale aveva tenuto banco fino a pochi secondi prima, il suo reale obiettivo è restare al centro delle decisioni e del potere in Ue. Mateusz Morawiecki, l’ex premier polacco del Pis alleato di Meloni, ha contribuito a questa causa perorando pubblicamente, nelle stesse ore, l’ingresso di Fidesz nei Conservatori



