A inizio febbraio i parlamentari di Fidesz avevano boicottato il voto per l’ingresso di Stoccolma nell’alleanza. Solo le molteplici pressioni – anche da Washington – e una visita del premier svedese a Budapest – con accordo incluso – porteranno al voto di lunedì
L’alibi meloniano per un ingresso di Viktor Orbán nel gruppo dei Conservatori europei consiste innanzitutto nella velleità di riportare il miglior amico europeo di Vladimir Putin sulla retta via filoatlantica. Eppure non è stato il lungo incontro notturno in hotel con Giorgia Meloni, alla vigilia del Consiglio europeo del primo febbraio, a garantire che gli ungheresi sblocchino finalmente l’ingresso della Svezia nella Nato, con l’ennesima calendarizzazione in aula per il prossimo lunedì. Si è do



