Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov bolla come «assurdo» il piano di pace in dieci punti proposto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, «Zelensky propone iniziative assurde, un piano in dieci punti in cui tutto è ammucchiato: sicurezza alimentare, energetica e biologica, ritiro delle truppe russe, pentimento della Federazione russa, tribunali, condanne» ha detto il ministro. I colloqui con Zelensky, per il momento, sarebbero «fuori questione». 

«Siamo pronti a rispondere a qualsiasi proposta seria (di negoziato), ma non ne vediamo» ha continuato.

Il confronto con l’occidente

«È l'occidente, e non l'Ucraina» a decidere eventuali negoziati di pace con la Russia. E negoziati con l'occidente che riguardino solo l'Ucraina «non hanno senso» perché l'occidente sta usando l'Ucraina per ottenere un «dominio totale» con a capo gli Usa. 

Lavrov ha anche promesso «misure militari-tecniche sul suo lato di frontiera se Svezia e Finlandia si assoceranno alla Nato».

Il paragone con Hitler

Lavrov è intervenuto durante la sua conferenza stampa annuale anche per paragonare quelle che ha definito le azioni degli Stati Uniti per creare una coalizione contro la Russia a quelle di Adolf Hitler contro l'Urss.

«Come Napoleone mobilitò quasi tutta l'Europa contro l'Impero russo, come Hitler mobilitò e catturò, mise sotto le armi la maggior parte dei paesi europei e li scagliò contro l'Unione Sovietica, ora gli Stati Uniti hanno organizzato una coalizione di quasi tutti gli europei, membri della Nato e non solo, membri anche dell'Ue, e attraverso l'Ucraina, per procura, stanno conducendo una guerra contro il nostro paese con lo stesso compito, la soluzione finale della “questione russa"» ha detto.

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