Europa

Le sentenze su Uber e Deliveroo. Così l’Europa inchioda il capitalismo delle piattaforme

(Foto Unsplash)
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Questa settimana due sentenze, che riguardano Uber nel Regno Unito e Deliveroo in Olanda, sciolgono in punta di diritto l’illusione sulla quale si fonda la sedicente “sharing economy”: l’illusione è quella di essere dipendenti solo da se stessi. La realtà è una vecchia schiavitù, sotto nuove vesti

  • «Tu non lavori per noi, tu lavori con noi»: è questa la grande illusione sulla quale si fonda la sedicente “sharing economy”. L’illusione è di dipendere solo da se stessi, la realtà è tutt’altra.
  • La Corte britannica sancisce che i conducenti Uber non sono “imprenditori di se stessi” ma lavoratori con diritto a salario minimo e ferie. L’Olanda fa di più: dice che i corrieri di Deliveroo sono lavoratori dipendenti.
  • Mentre Danimarca, Austria e Svezia elaborano i contratti  nazionali collettivi per i rider, la Commissione Ue lancia una consultazione sui lavoratori delle piattaforme.

«You don’t work for us, you work with us». «Tu non lavori per noi, tu lavori con noi», è la frase che dice un dirigente di una società come può essere Amazon quando assolda un padre di famiglia per consegnare i pacchi a ritmi a dir poco intensi. «Non lavori per noi, ma con noi» è la frase che mette in bocca ai personaggi di “Sorry, we missed you” Ken Loach, ormai ultraottantenne, e consapevole che i diritti dei lavoratori si giocano oggi nell’ambito del capitalismo delle piattaforme. Questa s

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