Con l’inflazione in calo occorre iniziare a trarre gli insegnamenti dalle molteplici crisi degli ultimi anni. L’obiettivo del 2% di inflazione sembra figlio di un altro tempo e non adatto al contesto turbolento dei prossimi anni. Per non rischiare colpi alla propria credibilità le banche centrali non hanno altra scelta che proseguire nell’incauto perseguimento del 2%. Ma in seguito dovrebbero rivedere l’obiettivo al rialzo, come domandato da molti economisti
Il tasso di inflazione dell’Eurozona continua a calare. In settembre si è fermato al 4,3%, quasi un punto in meno del dato di agosto. Nello scorso anno la riduzione dell’inflazione è stata quasi esclusivamente dovuta al venir meno dei fattori che avevano alimentato la fiammata inflazionistica (colli di bottiglia, energia, ripartenza post pandemica), che oggi non mordono ormai più. C’è infatti un ampio consenso, tra gli economisti, sul fatto che le politiche monetarie impiegano diversi trimestri



