Sono state discusse lunedì e votate questa mattina due mozioni di censura contro la Commissione von der Leyen, una su iniziativa della sinistra europea, l’altra dei Patrioti per l’Europa. Entrambe sono state bocciate (i Patrioti bloccata da 378 voti, solo 179 a favore; la Sinistra solo 133 a favore della mozione, 383 contro la Commissione).

Non è la prima volta che una mozione simile va al voto: l’attuale presidente Ursula von der Leyen sta stabilendo nuovi record di fibrillazione europarlamentare, dato che è inedito che ben tre mozioni per sfiduciare lei e la sua squadra vadano al voto in pochi mesi. Peraltro devono decorrere 60 giorni tra un voto e un altro, dunque quella in corso era la prima plenaria dell’Europarlamento a disposizione che fosse alla giusta distanza temporale rispetto alla “mozione Piperea” già bocciata questa estate. Anche stavolta non ci sono stati i margini perché la censura andasse in porto.

I testi delle mozioni

Su Domani avevamo anticipato i tratti salienti delle due mozioni quando ancora si trattava di due bozze; entrambi i testi hanno raccolto la quantità di firme necessarie per la calendarizzazione. Servono 72 firme per presentare una mozione; il gruppo dei Patrioti già da solo ha un’ottantina di eurodeputati. Da notare che a guidare i due gruppi e a mettere le prime firme nelle due mozioni sono gli esponenti di due opposizioni francesi: Jordan Bardella del Rassemblement National, in quanto leader dei Patrioti, e la insoumise Manon Aubry, che è capogruppo della Left. Marine Le Pen aveva annunciato la mozione dei Patrioti in reazione al Mercosur, tema sul quale il dibattito francese è particolarmente vivace.

Qui i testi finali, così come sono stati votati, e l’esito dettagliato delle due votazioni.

La mozione dei Patrioti

Con 594 europarlamentari presenti al voto, 378 hanno votato contro la mozione di censura dei Patrioti (dunque a favore della Commissione), 179 per la censura (contro von der Leyen), 37 si sono astenuti.

Il testo integrale:

Il Parlamento europeo, visti l'articolo 17, paragrafo 8, del trattato sull'Unione europea, l'articolo 234 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, visto l'articolo 131 del suo regolamento, considerando che, a causa delle politiche verdi sbagliate della Commissione europea, la competitività e la crescita economica europee sono in costante calo, la posizione dell'Europa nel mercato globale sta diminuendo e i mezzi di sussistenza dei cittadini e delle imprese europei si trovano ad affrontare sfide significative; considerando che negli ultimi anni la Commissione europea è stata coinvolta in diversi scandali finanziari, ha ripetutamente violato l'obbligo di trasparenza nei suoi processi decisionali e ha oltrepassato le sue competenze, compromettendo gravemente la sovranità nazionale e la fiducia dei cittadini nell'Unione europea; considerando che finora la Commissione europea non è riuscita a proporre soluzioni adeguate per fermare la migrazione illegale verso l'Unione europea, compromettendo gravemente la sicurezza dei cittadini europei; considerando che la Commissione europea è diventata una minaccia per la libertà di espressione, portando a pratiche di censura e compromettendo i valori e i principi democratici; considerando che la Commissione europea ha proceduto unilateralmente alla firma dell'accordo Mercosur nel dicembre 2024, ignorando la forte e ripetuta opposizione di diversi parlamenti nazionali, del Parlamento europeo e degli agricoltori e degli allevatori europei; considerando che la Commissione ha eluso gli ostacoli politici e giuridici alla ratifica che avrebbe dovuto affrontare, suddividendo l'accordo in due strumenti giuridici distinti al fine di aggirare i parlamenti nazionali, superando le legittime preoccupazioni degli Stati membri e riducendo il controllo del Parlamento a una semplice formalità sugli aspetti commerciali; considerando che tale accordo minaccia il futuro del settore agricolo europeo aprendo il mercato a prodotti che non rispettano le norme ambientali, sociali e sanitarie europee, creando una concorrenza sleale che mette a repentaglio i mezzi di sussistenza di migliaia di agricoltori e allevatori europei; considerando che il "Quadro Stati Uniti - Unione europea relativo a un accordo su un commercio reciproco, equo ed equilibrato" è stato concluso senza ricevere alcun mandato formale dal Consiglio, in palese violazione dell'equilibrio istituzionale sancito dai trattati; che la trasparenza durante i negoziati è stata scarsa e che gli impegni assunti dalla Commissione rimangono vaghi e ambigui; considerando che tale accordo è contrario agli interessi dell'Unione europea e dei suoi cittadini, in quanto mette in pericolo un'ampia gamma di settori economici, dall'agricoltura all'industria, esponendo gli agricoltori, i lavoratori e le PMI europei alla concorrenza sleale, a concessioni asimmetriche e a dipendenze strategiche che sono in contrasto con gli obiettivi dichiarati dell'Unione di resilienza e autonomia; osserva che l'UE è oggi più debole che mai a causa della persistente incapacità della Presidente della Commissione di affrontare le sfide più urgenti, quali il declino economico e sociale dell'Unione, l'allarmante situazione della sicurezza, la mancanza di trasparenza e responsabilità nel processo decisionale, la minaccia alla libertà di espressione e i superamenti ripetuti delle competenze attribuite dai trattati e come recentemente dimostrato anche dagli accordi commerciali con il Mercosur e gli Stati Uniti; censura la Commissione; incarica la sua Presidente di trasmettere la presente mozione di censura e di notificare l'esito della relativa votazione in Aula al Presidente del Consiglio europeo e alla Presidente della Commissione.

La mozione della Sinistra 

Con 594 europarlamentari presenti al voto, 383 hanno votato contro la mozione di censura della Left (dunque a favore della Commissione), 133 per la censura (contro von der Leyen), 78 si sono astenuti.

Il testo integrale:

Il Parlamento europeo, visti l'articolo 17, paragrafo 8, del trattato sull'Unione europea, l'articolo 234 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, visto l'articolo 10, paragrafo 3, TUE, che garantisce il diritto dei cittadini di partecipare alla vita democratica dell'Unione e chiede che le decisioni siano prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini, vista la dichiarazione comune in merito a un quadro Stati Uniti-Unione europea relativo a un accordo sul commercio reciproco, equo ed equilibrato, pubblicata il 21 agosto 2025, vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in data 12 dicembre 2024, che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza (A/RES/ES-10/26), vista l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia in data 26 gennaio 2024 relativa all'applicazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio nella Striscia di Gaza (Sudafrica contro Israele), viste la risoluzione dell'Associazione internazionale degli studiosi di genocidio in data 31 agosto 2025, in cui si dichiara che le politiche e le azioni di Israele a Gaza costituiscono genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità ai sensi del diritto internazionale, e le relazioni di B'Tselem e Physicians for Human Rights-Israel in data 28 luglio 2025, in cui si afferma che le azioni di Israele a Gaza equivalgono a genocidio ai sensi della Convenzione sul genocidio, in particolare attraverso la distruzione delle infrastrutture sanitarie, l'ostruzione alla fornitura degli alimenti e degli aiuti, nonché gli attacchi deliberati contro civili palestinesi, visto l'articolo 131 del suo regolamento, considerando che la Commissione ha accettato, senza mandato, un accordo commerciale UE-USA che lede gli interessi europei; considerando che la Commissione ha proposto di scindere l'accordo UE-Mercosur per la ratifica, escludendo così dal processo i parlamenti nazionali e creando un deficit democratico nel controllo di un accordo controverso che rischia di esporre gli agricoltori e i lavoratori europei alla concorrenza sleale e di compromettere gli obiettivi climatici dell'Unione; considerando che la situazione a Gaza costituisce una catastrofe umanitaria e che il governo israeliano fa ricorso all'affamamento, alla distruzione delle infrastrutture e ad attacchi indiscriminati che equivalgono a genocidio; che l'Unione non ha sospeso l'accordo di associazione UE-Israele[1] né ha imposto sanzioni, contrariamente alle misure che sono state adottate nei confronti della Russia; considerando che la Commissione ha dimostrato la sua incapacità e riluttanza ad affrontare le sempre più gravi crisi sociali e climatiche, in particolare il regresso dei diritti sociali e la crisi abitativa in tutta l'Unione, indebolendo o abbandonando al contempo gli elementi fondamentali del Green Deal europeo; respinge l'accordo commerciale UE-USA in quanto pregiudizievole, asimmetrico e non reciproco, in particolare per quanto riguarda gli aumenti tariffari sulle esportazioni dell'UE a fronte di dazi pari a zero per le importazioni statunitensi, nonché gli impegni unilaterali di 600 miliardi di EUR in investimenti e 750 miliardi di EUR in progetti energetici negli Stati Uniti, tutti assunti senza un mandato democratico; respinge l'accordo UE-Mercosur in quanto rappresenta una minaccia per gli agricoltori, l'ambiente e la salute pubblica, e invita il Consiglio a non autorizzare la firma dell'accordo; condanna l'inazione della Commissione dinanzi alle brutali aggressioni militari del governo israeliano e alle sistematiche violazioni del diritto internazionale e umanitario a Gaza; chiede l'immediata sospensione dell'accordo di associazione UE-Israele, l'imposizione di sanzioni nei confronti di Israele e un embargo globale sulle armi; condanna la mancata risposta della Commissione sia alla crisi climatica che alla crisi sociale in tutta Europa e il fatto che non abbia preso alcuna misura significativa sulle questioni sociali; conclude che la Commissione, sotto la direzione della sua Presidente Ursula von der Leyen, ha perso la fiducia del Parlamento, e chiede le sue dimissioni a causa delle sue mancanze in termini di trasparenza, responsabilità e rispetto del diritto internazionale; censura la Commissione; incarica la sua Presidente di trasmettere la presente mozione di censura e di notificare l'esito della relativa votazione in Aula al Presidente del Consiglio e alla Presidente della Commissione.

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