Non basta la nomina: adesso il commissario deve superare l’audizione degli europarlamentari. I gruppi progressisti daranno battaglia contro il meloniano. Ecco le abiure che gli chiederanno
Ci sarà chi controlla le dichiarazioni di interesse, chi già punta il dito sui processi in corso, chi fruga nelle sue precedenti votazioni all’Europarlamento, chi vuol fargli il test di europeismo, chi lo contesta per l’autonomia differenziata e chi intende metterlo alla prova per le posizioni omofobe del suo partito. Insomma, a Raffaele Fitto non basta essere stato indicato da Giorgia Meloni, né essere nelle grazie di Ursula von der Leyen, per poter diventare effettivamente il vicepresidente es



