- Questo inizio di 2022 visto da Bruxelles è un ritorno al passato. A Capodanno la Commissione Ue ha fatto filtrare la decisione controversa che già covava da settimane: etichettare gas e nucleare come «green».
- La “tassonomia” aiuta oggi a classificare più la politica europea che le fonti di energia: rivela fino a che punto Bruxelles si piega ai voleri dei governi e dei gruppi di interesse. Alla base delle decisioni della Commissione c’è infatti una vasta alleanza tra paesi pro nucleare e pro gas.
- E sarà la partita della tassonomia a dirci anche fino a che punto l’esecutivo tedesco è davvero nuovo: i verdi, sia dalla posizione di governo a Berlino che all’Europarlamento, puntano a far saltare la scelta di Capodanno. Ma le contraddizioni interne al governo Scholz stanno esplodendo.
Più che un anno nuovo, questo inizio di 2022 visto da Bruxelles è un ritorno al passato. Il 31 dicembre, a pochi minuti dallo scoccare della mezzanotte, in una sera di Capodanno in cui i giornali non escono e gli europei hanno la testa altrove, la Commissione europea ha fatto filtrare la decisione controversa che già covava da settimane: propone che gas e nucleare siano etichettati come «green». L’Unione europea in questi mesi deve infatti stabilire quali siano le attività economiche da ritener



