Il nuovo comitato di redazione di Rainews non ha nessun membro di Unirai. Il nuovo sindacato “di destra” della Rai presentato a metà novembre aveva sperato di occupare la componente sindacale della all news in scadenza, ma il disegno non è riuscito. 

A evitare l’esito di un cdr composto interamente tra gli iscritti Usigrai, per altro della componente di maggioranza – non è servito neanche l’inusuale voto del direttore Paolo Petrecca, che mercoledì aveva espresso la propria preferenza per scegliere quella che sarà la sua controparte nelle trattative sindacali. Per prassi, il direttore di una testata tende a non esprimersi nella votazione: per trovare un precedente in Rai bisogna risalire alla direzione di Clemente Mimun al Tg1 e al Tg2, ai tempi degli anni Novanta e Duemila.

Alla fine sono risultati eletti l’uscente Raffaele Cappuccio, Enrica Agostini, Alessandro Fresilli, Cristiana Raffa e Ilaria Marchetti. Cappuccio, in particolare, era stato oggetto delle angherie del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri su X. Il membro della commissione Vigilanza lo aveva invitato a «stare attento a dove parcheggiava». Il voto dell’assemblea dei giornalisti, a cui hanno partecipato 212 membri su 223 aventi diritto, lo ha reso presidente del comitato con 116 voti, più della metà di quelli espressi. 

Unirai sconfitta

Niente da fare per i candidati di Unirai, che pure ha tra i componenti della redazione di Rainews il proprio segretario, Francesco Palese. I candidati in quota Patrizia Morgani, Fabrizio De Jorio, Stefania Lastella e Federico Zatti non hanno scavalcato quota 53 preferenze. 

«La redazione di Rainews24 – si legge in una nota di UsigRainsieme, la componente di maggioranza di Usigrai – che è anche la redazione del presidente di quella formazione di garantiti di destra che voleva scardinare l’Usigrai, ha rigettato con forza ogni tentativo di distorcere in modo aberrante le funzioni e la dignità di chi da anni si batte per la tutela di tutti i colleghi, non solo di una parte, tantomeno di una parte politica».

La presa di posizione non è piaciuta a Unirai: «Il tono usato nel comunicato di Usigrainsieme ricorda quello dei regimi totalitari contro il dissenso. Un testo molto putiniano, che mette in risalto il disprezzo per l’avversario» scrive in una nota il segretario Palese.

Nonostante l’ad Rai Roberto Sergio abbia invitato l’organizzazione sindacale ai tavoli aziendali riconoscendola implicitamente alla pari di Usigrai e anche il consigliere in quota dipendenti Davide Di Pietro abbia avviato un dialogo con Unirai, il sindacato che si proponeva come alternativa a Usigrai non è riuscito ancora a sfondare. Complice forse anche il contro-presidio organizzato in risposta a quello convocato dal Pd sotto a viale Mazzini, decisamente poco affollato.

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